Andrea Tassinari è stato sentito da Enrico Schiavina per il Corriere di Bologna. Un estratto dell'intervista.

"Giocatore da campetto? Me lo dicono spesso e non mi offendo, perchè è la verità.
Quando mi hanno chiesto di parlare del Playground Giardini nel docufilm dell'NBA sulle prime mi sono chiesto cosa ci facessi io, io un film in cui si parla di gente come Ginobili, Messina, Belinelli, Basile.. Sono un tipo molto alla buona, ho solo parlato dei Giardini Margherita, che è un altro mondo. Ho solo detto come la vedo io: il basket è divertimento. È stare assieme e fare gruppo. A qualsiasi livello. Poi certo, tra professionisti, evitando di bersi una birretta a bordo campo prima di giocare, e un'altra dopo, come facciamo ai Gardens.
Al Paladozza? Un ritorno atteso da una vita, qui la partita di domani è attesissima, ha grande significato, anche se noi quest'anno dobbiamo solo salvarci. Io al PalaDozza ho giocato quel famoso derby giovanile del 2015, c'erano quattromila persone e la Fossa al completo. So cosa vuol dire.
La gente mi guarda in faccia e dà per scontato che io sia fortitudino. Mi sarà successo mille volte, ma non è affatto così. Sempre stato virtussino, per tradizione familiare. Quando lo spiego, c'è chi non se ne dà pace. Ma perché?"


(foto Playground Giardini Margherita)

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