Pensierino della sera, dopo la vittoriosa trasferta in quel di Rimini: anche quando gli avversari tornavano a -4, o avevano la boccia per rientrare ad un solo possesso di scarto, c'è mai stato il sospetto che la partita potesse non tanto sfuggire di mano, o tornare ad essere equilibrata? No. E' questo il forte segnale che arriva dalla serata climaticamente quasi estiva vissuta in Adriatico, di una Fortitudo che concede solo un 2-2 e poi null'altro ai padroni di casa. Giocando una difesa che ha concesso punti, questo sì (non si può pretendere di lasciarli sempre a 50), ma senza mai perdere avversari, dimenticarsi tagliafuori, fingere raddoppi o interessarsi più a tornare in attacco che non a chiudere l'azione dietro: roba che l'anno scorso non era compresa nel pacchetto, ma che quest'anno si sta vedendo eccome. E allora va bene che Rimini ha ciccato qualche cesto che forse un po' di mesi fa sarebbe andato dentro, ma mettere pressione al dirimpettaio è comunque un buon viatico per farlo sbagliare. E con la solidità dietro metà di lavoro è fatto.

L'altra metà lo fa un attacco che forza poco, dove Aradori fa il go-to-guy che sempre dovrebbe essere e che gli permette, quando è centrato sulla partita, di sbagliare senza sacramentare, perchè quello è il suo compito, ovvero non far mai allentare l'attenzione su di lui e, di riflesso, aprire spazi per gli altri. Per le poche ma buone zampate di Bolpin, per un Fantinelli che sarà più pericoloso da 4 che non da fuori ma va bene lo stesso, e per un Ogden che aspetta quello che gli arriva per mandarlo in gol. Resta ancora l'alterno Freeman, ma siamo proprio al guardare il capello. Così come i cali di tensione davanti agli ingressi di una panchina che per ora porta ossigeno ma poco altro. Ad ogni modo, 2 su 2 prima della gara con Forlì: poteva andare peggio, non poteva andare meglio.

Just like heaven - Aradori, appunto, che non si è saziato della doppia cifra del primo quarto ma stavolta ha continuato ad avere fame, appunto. Poi tutto il collettivo, che non ha permesso a Rimini di trovare punti di riferimento o anche solo appigli per cercare la risalita. Bene, bravi, bis.

Disintegration - 4 punti e un solo cesto su azione da parte dei quattro saliti dalla panchina (da dove non si è ancora schiodato Giordano). E' chiaro che qua ci si dovrà lavorare ancora tanto.

(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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