Gesteco Cividale - Fortitudo, il dopopartita (e non solo)
Alla fine, per essere una serata dove in panchina c'era un dead coach walking e dove l'interesse degli addetti ai lavori era più altrove che non sulle pietre di Gabriel o sui falli di Freeman, la trasferta a Cividale non è stata nemmeno uno scempio (cit.) come quella a Desio di 72h prima: inizio raccapricciante, poi con un po' di italiani e la serenità di chi non aveva niente da perdere è stata quasi parità continua, a pensare che al pronti-via è stato -11 (2-13) e il finale è stato identico, -11. Palesando quindi più problemi strutturali che non mentali, la squadra ha retto il colpo contro una Pilla's che se è all'ottava consecutiva è chiaro che batterla non è facile. Ma pensare che possa bastare questo per addolcire l'amarissimo desco di questi giorni, con lo tsunami che è arrivato da quando sul +19 contro Torino poi tutto è andato storto, è davvero poca roba. I social, in modalità più forcaiola del solito, chiedono il passo d'addio di Cagnardi con la stessa unanimità con cui si chiede il passo indietro rispetto al precedente passo indietro di Tedeschi: questa è la situazione.
Altrove, si dovrà capire dove le trame societarie andranno a parare, senza addentrarsi nelle dietrologie di chi voglia chi e dei ho visto lui che sfiducia lui che conferma lui che taglia lui mon amour ma chi vuoi tu? che forse non rispondono all'unica domanda che ora la gente Fortitudo vuole porre. Ovvero, dove stiamo andando a parare? Anzi, aggiungendo altre domande: chi comanda? Chi ha potere di veto? Chi vuole tenere Cagnardi? Chi ci sarebbe al suo posto? E, comunque, come è possibile che una stagione iniziata con la Supercoppa sia oggi, dopo nemmeno due mesi, con un record di 4-7, un allenatore colpevole ma non unico, una squadra dove la stella del mercato viaggia a 15+6 (15+8 era il fatturato finale del predecessore) ma anche a voti medi che arrivano al 4 quando va bene, e una società dove si è tutti d'amore e d'accordo ma alla terza sconfitta consecutiva volano i panni - con la minuscola - con annessi e connessi?
Ora, almeno, una settimana di tempo c'è, così come un (sulla carta) relativo alleggerimento di un calendario che, dopo Boniciolli, era obiettivamente proibitivo. Ma ora servirebbe qualcuno che intanto dicesse quale è l'organigramma confermato dietro le scrivanie. Poi dicesse chi è l'allenatore, se questo o altri. Poi, quali saranno eventuali manovre di mercato, possibilmente più credibili di un Menalo che per ora viaggia con un ruolino di marcia impeccabile: 4 sconfitte su 4, 10 minuti di media, nessun tiro da due tentato (e sarebbe un lungo) e un 1.8+2 tra punti e rimbalzi. Altro che Morgillo, qui si rimpiange pure Sergio. Ma che sta capitando?
Sei bellissimo - L'aria di casa ha rinvigorito Mian, che fosse sempre questo qualche problema lo avrebbe risolto. Poi qualche segnale da parte di Battistini, ex del giorno. Il resto tanta buona volontà, forse anche più ordine rispetto a Desio, ma poco altro.
In altomare - I soliti noti: Giordano che pare felice anche solo se riesce a portare la palla di là senza scivolare. Panni che viaggia con un desolante 3/30 da tre in stagione. Freeman che non può esimersi dall'arrivare a 4 falli nel momento topico della gara. E Gabriel che gioca (almeno in attacco) sempre e solo il terzo quarto: ci sarebbe da pagarlo allora un quarto del pattuito, visti i risultati. E, anche ieri, un antisportivo quando non era proprio il caso. Almeno, il tanto vituperato Steven Davis (ultimo domicilio conosciuto, il campionato siriano nell'Al Wahda Damasco) stava immobile in un angolo senza fare danni.