IL DOPOPARTITA DI FORTITUDO-TORINO
E allora che lunghissimo garbage time sia, per una Fortitudo che spreca subito la prima occasione per dare un senso a questa fase ad orologio - provare a raggiungere il secondo posto del gironcino, ovvero l'ottavo nella griglia playoff, ovvero primo turno in casa - e dimostra per l'ennesima volta che il famoso fattore Paladozza c'è e non c'è, perchè la storia degli ultimi anni, almeno in A2, diceva che quando si iniziava male e poi si riacciuffava il punteggio, almeno da 'ste parti, poi non ce ne era per nessuno. Ma questa è una squadra acefala, dove si sarà messo a posto l'ambito lunghi (almeno in attacco) con Candussi, ma dove gli esterni continuano ad essere più caotici che razionali. E, con l'uso e abuso del tiro da 3 (9/35, 4/17 negli ultimi 15' di partita, OT compreso) non si va da nessuna parte. Specie se l'esagerazione nella sparakkjanza non è necessaria, tutto qua.
La partita ha detto che la regia Fortitudo è più fisicità e assalti sguaiati che non attenzione ai ritmi, e soprattutto ha palesato la difficoltà di gestione della coppia Thornton-Aradori, se ce ne fosse stato bisogno. Abulico fino alla disperazione il secondo (un tiro in 27'), l'americano al momento di restare l'unico dei due sul campo ha preso in mano ogni tipo di responsabilità, pure troppe, rischiando prima di fare il vincitore e uscendone però sconfitto. Ma che, insieme, facciano fatica, è stato palese. E, negli ultimi anni, senza voler per forza prendere una posizione piuttosto che l'altra, questo è sempre stato un problema irrisolto a prescindere dagli attori.
Ora? Ora si vada avanti nel cercare di dare un equilibrio alla squadra, nel recuperare la condizione di tutti - ma, attenzione, Torino era messa ben peggio - e nel dare un senso a queste ultime 5 gare prima dei playoff: vero che la matematica non condanna, ma pensare che là davanti si fermino tutte (e qua vengano vinte tutte) pare alquanto irreale.
Ed ero contentissimo - La festa a Teo Alibegovic (chissà se seguiranno sviluppi) a ricordare altri tempi. Poi gli attacchi di Candussi, tanto da far pensare come si è potuto fare senza fino ad ora. E Fantinelli, che almeno come quantità è stato irreprensibile.
Non me lo so spiegare - La totale inesistenza di Aradori, che - a detta a fine gara dal coach - non aveva problemi fisici. Ci si dovrà mettere d'accordo, perchè se gioca troppo è un problema, se non rientra nel supplementare è un problema. Il suo essere divisivo è anche questo. Poi la troppa foga nel finale, quando forse qualcuno (Panni?) avrebbe dovuto pensare anche a far girare la palla e non solo a buttarla verso il ferro, più che il canestro.
(Foto Mauro Donati)