La priorità è la scuola, ricominciare le lezioni. Il pubblico per gli eventi sportivi, mi spiace, non è una priorità, per ora". Queste le parole del coordinatore del CTS - Agostino Miozzo - che sulle pagine del Messaggero si è schierato contro alla riapertura al pubblico di stadi e palasport, anche in maniera ridotta e con tutte le misure di contenimento previste. Questo ovviamente potrebbe avere influenza sulla decisione che prenderà il governo nel prossimo DPCM, dato che quello attuale "scade" il 7 settembre. Il mondo dello sport - calcio in primis - e i Governatori regionali spingono per una decisione condivisa per tutti e approvata dall'Esecutivo. Sulla scrivania del CTS e del ministro Spadafora ci sono diversi dossier in merito, e ieri si è fatto sentire anche il CT della Nazionale Roberto Mancini. "Il calcio senza pubblico è un'altra cosa, è fatto per la gente e questo vale anche per lo sport in generale, per questo spero che si possa presto riaprire gli stadi e tornare alla normalità". Mancini ha anche ricordato che oggi ci sono "nazioni dove si gioca già davanti al 50% del pubblico".
Se invece così non sarà, si continuerà ad andare avanti come ora, ovvero a macchia di leopardo, con possibili aperture e percentuali di riempimento decise dai singoli governatori regionali.
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