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Alessandro Iannacci intervista per Nettuno Bologna Uno il giornalista Federico Buffa per presentare agli ascoltatori lo spettacolo "Otto Infinito - Vita e morte di un Mamba", che ripercorrerà la vita e la storia sportiva di Kobe Bryant.

Le sue dichiarazioni su Bologna, che per qualche giorno nel 2011 ha sognato Kobe Bryant "Bellissima quella lì, me l'han detta tutti"

Fosse per me farei solo spettacoli a Bologna. Primo perchè è il centro d'Italia, volenti o nolenti tutti passano da lì, come Atlanta per gli Stati Uniti. E' una città di sport, di basket, e mi piace il pubblico, che ha sempre un atteggiamento estremamente attivo. 
Perchè la passione della città per il basket? Credo che contino molto gli edifici. Aver messo negli anni '60 il palazzo dello sport in mezzo alla città, che per l'epoca era avanzatissimo. A Milano, dove l'Olimpia aveva vinto un campionato dietro l'altro, si giocava al PalaLido, palazzetto pensato per il basket. Quello lì no, era pensato per il basket, c'era l'organo, il pubblico si comportava come a uno spettacolo. Io da piccolo prendevo il treno per andare a vedere la mia squadra pigliarne 30, con la Fortitudo meno, ma con la Virtus mediamente erano 30, e poi sul percorso per tornare alla stazione compravo il cestello delle lasagne e pensavo "questi qua vedono un altro sport". Rimasi impressionatissimo da vedere come questo palazzo potesse essere così pieno, sempre e con un pubblico così attento. Credo che avere un edificio così iconico abbia inciso tanto nella storia del basket bolognese. 
Io racconto storie che ascolterei volentieri. Non posso raccontare storie di un personaggio che non ho visto, conosciuto o amato. Parlo solo di gente che ha inciso su di me. E quindi metti il doppio della voglia e dell'intensità.
 

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