Patricio Prato, ex di turno nella sfida tra Imola e Fortitudo, è stato intervistato dal Resto del Carlino.

Si giocherà a Faenza. Sarà una partita molto importante, giocare davanti a tanto pubblico è una cosa straordinaria e bisogna esserne fieri. Sarà come una festa della pallacanestro: nel palazzetto ci sarà tanta gente, le tifoserie sono gemellate e tutte e due le squadre penseranno a portare la vittoria a casa. L'Andrea Costa ha giocato lì qualche anno fa, sappiamo che non sarà del tutto casa nostra, ma noi dobbiamo pensare che è una molto stimolante e delicata per il fatto di giocare contro una delle candidate alla promozione.

Prato è un ex di Fortitudo e Virtus. Con la Fortitudo sono legato da un forte affetto, penso che avere contro sia l'una che l'altra sia molto stimolante per il loro passato e per il loro blasone. In genere sono partite molto seguite e nel caso specifico da persone che conosco. Le vivo in modo positivo e cerco di trasformare tutto questo in energia e non in ansia, ma alla fine conta la squadra e noi siamo a caccia a punti, per cui dobbiamo pensare solo a giocare nel miglior modo possibile.
L'esperienza con l'Aquila? Ero appena arrivato in Italia e in due anni che ho disputato finali scudetto e una di Eurolega. E' stata una pagina molto bella della mia carriera e quello fu un impatto ottimo con la pallacanestro italiana soprattutto per come il popolo della Effe ci seguiva.
Chi mi scoprì? Credo Zoran Savic, io ero appena uscito dal college in America e avendo la cittadinanza italiana ero appetibile perché potevo giocare come tale. Le possibilità erano due andare a Roma o alla Fortitudo, ma li fu bravo Davide Prati, lo scout di allora a segnalarmi.


Come si affronta una squadra sulla carta superiore in ogni ruolo? E' vero, loro sono costruiti per vincere il campionato, noi per raggiungere una salvezza possibilmente tranquilla. Tutte le partite, però, sono da giocare e li sono le persone a farla. Dobbiamo fare una partita intelligente, maschia e intensa. Negli ultimi due anni abbiamo vinto noi in casa nostra e ce la siamo giocata al PalaDozza.

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