LE CIFRE DEGLI EX BOLOGNESI ALLE OLIMPIADI
Terminate le Olimpiadi scoprendo (o riscoprendo) che gli americani quando vogliono sanno rimettere una discreta distanza tra i continenti, andiamo a vedere cosa hanno combinato gli ex bolognesi che a Rio hanno giocato. Non dimenticando chi ha allenato, dato che sul podio ci è finito sia Sale Djordjevic con la sua Serbia che Sergio Scariolo con la Spagna.
Intanto, luci sull’Argentina, anche solo per l’emozione figlia delle lacrime di Manu Ginobili: per lui, 15 punti e 3.5 assist di media a fine torneo. Spazio anche per Carlos Delfino, che nel radar di mercato della Fortitudo ha fatturato 4 punti in 17 minuti di media e percentuali al tiro rivedibili (26% da 2 e 21% da 3, forse non roba da richiamare, almeno statisticamente parlando, l’attenzione di top team da Eurolega).
Quarto posto in classifica, forse con il rammarico per fischiate finali non amiche, per l’Australia: David Andersen poteva diventare l’eroe canguro con un rimbalzo offensivo quasi decisivo, comunque sia ha chiuso le Olimpiadi con 9+5 più o meno di media giocando 20’ a partita. Non poco per un 36enne che proprio nella sfortunata semifinale ha toccato l’highest nelle realizzazioni (15). Da ricordare anche Brock Motum, che dai nasi storti in Virtus è passato a 7 punti di media nelle gare giocate, entrando in campo 9’ a botta ma crescendo a torneo in corso.
Infine i padroni di casa. Gui Giovannoni ha fatturato 4.8 punti a gara, con il 50% da 3 e la solita buona lena che ricordiamo anche a Bologna. Marcelinho Huertas invece ha portato a casa 10.4 punti e 6.6 assist di media, insufficienti per qualificare il Brasile al turno successivo.