FABIO DI BELLA: SE CI DANNO IL TITOLO 2007 SAREBBE BELLO ORGANIZZARE UNA FESTA, CON STONEROOK CHE MI CONSEGNA LO SCUDETTO
Fabio Di Bella - capitano della Virtus 2006/07 - è stato intervistato da Alessandro Gallo sul Resto del Carlino in merito alla questione della possibile revoca dei titoli di Siena.
Ecco le sue parole:
Di Bella, ha letto quello che sta accadendo a Siena. Ho visto.
Lei, che di quella Virtus che perse la finale con Siena era il capitano, che idea si è fatto? Credo sia necessaria una piccola premessa.
Facciamola. Siena in quel periodo era uno squadrone. Aveva un sistema di gioco, di allenamenti e di preparazione per cui otteneva il massimo da chiunque indossasse quella maglia. Premessa necessaria perchè, lo vediamo anche oggi, non è detto che a fronte di grandi investimenti siano assicurati successi e risultati di spessore. Poi però…
Però? Ripeto, sul campo perdemmo perchè Siena era più forte. Ora ci saranno delle indagini. E saranno prese delle decisioni su quei titoli conquistati da Siena.
E se lei si ritrovasse, nove anni dopo, capitano di una Virtus tricolore? Sarebbe un qualcosa in più da mettere sul mio curriculum. Però uno scudetto assegnato a distanza di tempo non ti regala, almeno a livello personale, quelle gioie e quelle emozioni che avresti potuto vivere in diretta. Per la Virtus, inteso come club, probabilmente sarebbe più importante. Perchè andrebbe ad arricchire la bacheca.
Essendo lei il capitano, se dovesse accadere che fa? Organizza una festa a Bologna? Mi rendo disponibile. Forse toccherebbe a Claudio Sabatini, che di quel gruppo era il presidente-proprietario. Richiamare tutti a Bologna sarebbe bello. Bisognerebbe convincere anche Stonerook, credo. Come capitano di Siena, se non vado errato, dovrebbe darmi quello scudetto. Sarebbe qualcosa di speciale per tutti quelli che amano la Virtus e i colori bianconeri. Penso ai Forever Boys, per esempio. Mi hanno sempre accolto in modo affettuoso. Anche quando sono tornato da avversario.
Forse perchè lei è stato un capitano particolare. Lo dissi subito quando venni a Bologna a firmare il contratto. Era il coronamento di un sogno. Potevo giocare per la squadra della quale ero sempre stato tifoso.
E adesso? Continuo a giocare, ma resto tifoso. A Caserta sono stato benissimo, tre anni da re. I tifosi campani sono gemellati con la Fortitudo. Ma sapevano che io ero virtussino.
Alla Virtus, ci passi la battuta, ha regalato anche un’ernia del disco. Dirò di più. Ho stretto i denti per giocare un derby: per vincere un derby da capitano. Alla prima di campionato, subii uno sfondamento. Risultato: ernia da operare. Ma avevo promesso che avrei guidato la Virtus al successo nel derby. Strinsi i denti fino alla quinta giornata. Vincemmo il derby. Due giorni dopo ero sotto i ferri.
Un bel premio partita. Da questo punto di vista non ho rimpianti. Credo, anche se non sono rimasto a lungo a Bologna, di aver lasciato qualcosa perchè per quella maglia avrei fatto veramente tutto. E i tifosi della Virtus non l’hanno mai dimenticato. Per questo, anche se il basket mi ha portato altrove, torno sempre volentieri a Bologna.