Marco Spissu, che domenica torna al PalaDozza con la maglia di Sassari, è stato intervistato da Alessandro Mossini sul Corriere di Bologna.
Ecco un estratto delle sue parole.

Ho tantissimi ricordi, dalla Coppa al campionato, e sceglierne uno in particolare sarebbe difficile. Ho passato giorni con gente fantastica e quando è uscito il calendario l'incrocio con la Virtus è il primo che ho guardato: è normale, non sarà una partita come le altre. Non può esserlo, dopo una stagione come quella appena passata.
Ci sarà una standing ovation? Non so cosa aspettarmi, spero di avere una bella sorpresa e sicuramente mi emozionerò, sono fatto così. I virtussini sono speciali, quando hanno cominciato a venire tutti a seguirci casa nostra è diventata un fortino e il PalaDozza è incredibile: ho visto l'atmosfera che c'era con Capo D'Orlando e mi sono venuti i brividi. Sono sempre vicini alla squadra, se vedono giocatori che mettono l'anima come noi lo scorso anno: forse un po' è anche merito mio. Sono fortunato, perché non capita a tutti di ricevere accoglienze positive.


È dura dire di no quando chiama la Virtus, è come quando chiama la Juventus nel calcio. Ha blasone, ha vinto tanto ed è stata dura andarsene, perché abbiamo vinto tutto e ho legato con tantissime persone. Ma è il mio lavoro e si va avanti: a Sassari rappresento la mia città anche in Europa, è una sensazione nuova ed un grande orgoglio per me. Cosa mi manca di più di Bologna? La passeggiata del sabato in centro ormai era una routine.

La Virtus attuale? È una squadra molto forte, i nomi dicono tutto e lo stanno dimostrando sul campo. Certo, si devono conoscere ma hanno tutto per fare un grandissimo campionato. E Alessandro Gentile si sta dimostrando un giocatore di altro livello.

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