La Virtus è partita per Trieste, dove domani alle 20.45 affronterà i padroni di casa in gara3. Ecco le parole di Alessandro Ramagli e Marco Spissu, intervistati da Luca Muleo di TRC e Laura Tommasini di Sportpress.

Alessandro Ramagli - Emozioni? Nessuna. E' la vigilia della terza partita. E' un percorso ancora irto di ostacoli, dovremo abbatterli noi. Se hanno 22 vittorie in fila in casa c'è un motivo, noi dovremo essere bravi a usare tutti gli strumenti necessari per portare a casa il terzo punto in una partita molto complicata. Tra quei 22 ci siamo stati anche noi, non è che gli altri giocano male, sono loro che giocano bene, sembrano quasi due squadre diverse, soprattutto nella capacità di cambiare volto. Dovremo essere in grado di competere sulla loro pallacanestro, perchè tanto su quel campo loro giocano la loro pallacanestro.
Quattro giorni tra la seconda e la terza partita è una cosa curiosa, ma questo campionato è ricco di curiosità.
Sappiamo quello che ci aspetta, e sappiamo quello che dobbiamo farlo. Poi tra il saperlo e il farlo ci sono anche gli avversari, che faranno di tutto per riaprire la serie.
Lo scudetto della Virtus under 18? Pajola e Petrovic sono stati sempre con noi, però molti di loro, a turno, ci hanno aiutato con atteggiamento e disponibilità. E' una bella soddisfazione per loro e per noi. Ieri ho visto solo i primi due quarti e mezzo della finale, perchè bravi noi, dopo non aveva senso guardarla. Spero sia un viatico per noi per andarci a prendere un punto a Trieste nelle prossime due partite.
Il viaggio è sempre più importante della meta. Se noi domani faremo uno sforzo in più per arrivare alla meta lo faremo per il viaggio che abbiamo fatto per arrivare in finale. C'è sempre qualcosa di più grande dietro al risultato sportivo. Noi dobbiamo continuare a vivere di quello che è stato il nostro viaggio, la meta spero che sia una diretta conseguenza, ma se non dovesse esserlo il viaggio resterà lo stesso.


Marco Spissu - Andiamo a Trieste consapevoli del fatto che siamo 2-0, ma sappiamo che ci aspetta di sicuro una partita difficile, e poi si vedrà. Ci aspettiamo una squadra completamente diversa, in casa loro fanno il doppio delle cose che fanno in trasferta, dovremo cercare di pareggiare la loro fisicità e la loro determinazione.
Perchè Trieste si trasferma in casa? Hanno 6500 persone, uno dei pubblici migliori, anche considerata la serie A, in casa si trasformano, corrono tantissimo e dobbiamo cercare di contenerli.
Sono state due partite bellissime con un pubblico incredibile, anche noi ci trasformiamo in casa. Andiamo a Trieste consapevoli delle nostre forze.
La partita di campionato? Là hanno fatto la loro partita, correvano e facevano quello che volevano. Noi dopo un po' li abbiamo messi in difficoltà con una zone press, e forse dovremo mixare un po' le difese per mandarli in difficoltà.
Siamo molto concentrati sull'obiettivo, il lavoro non è finito. Servirà stare attenti a loro, contenerli. Noi dobbiamo giocare la nostra pallacanestro e non pensare agli altri.


Il video, realizzato da Sportpress.



(foto Pierfrancesco Accardo)

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