KONTATTO BOLOGNA - ALMA TRIESTE 76-60
D’altronde lo cantava anche Sammy Barbot duemila anni fa, su quanto fosse bella l’aria di casa mia, e la Fortitudo ritrova tutte le sue certezze in un sabato di relativa tranquillità ma grande concentrazione, dopo aver tremato nella parte centrale del primo tempo ma aver poi, in tutto e per tutto, azzerato una Trieste confusa e non certo felice. Il risveglio dei mori, il recupero di Mancinelli, anche la ricollocazione di Cinciarini: magari non ci saranno ancora grandi segnali di vita dai cosiddetti gregari (a lungo le virgole dei non big sono belle evidenti nei tabellini), ma per fare 1-2, e rimandare al mittente il primo match point, quanto visto basta e avanza.
Aria condizionata aperta ad evitare che il clima sia esageratamente malato, e hornbyano muggito della curva a caricare, specie in difesa, una Fortitudo che non lascia spazio alcuno a Trieste. Così, sfruttando poi la poca reattività altrui, e i piazzati di uno Knox non seguito fino ai 5 metri, si tocca il doppiaggio (16-8). Poi il ribaltar di panchine, la ritrovata fisicità giuliana, qualche eccesso di un Cinciarini alla disperata ricerca di confidenza negli appoggi, e il vantaggio evapora fino al 17-16 del 10’, graziati da un ferro di Cittadini che sarebbe potuto significare sorpasso.
Si continua a barcollare e vacillare, con Prandin e Green a compilare un break che tocca il 2-14 per il 24-19 esterno: la Fortitudo è troppo approssimativa, ma finchè Mancinelli mette due triple ad evitar ulteriori danni il gioco vale la candela. Perché la faccenda rianima i casalinghi, perché stavolta è Trieste a sfilacciarsi, e perché con Legion ad attaccare il canestro e di là confusione collettiva ecco il controparziale, ed ecco il 42-32 del 20’.
Seguendo i dettami dell’ex Fortitudo David Rivers in parterre, Trieste in regia perde lucidità e spesso e volentieri si palleggia sugli arti inferiori, mentre gli stessi arti inferiori, evidentemente non amputati, permettono a Cinciarini la resurrezione e i cesti che tengono Bologna avanti di una dozzina di punti. A metà campo l’inerzia difensiva è ribaltata rispetto a quanto visto a Nord Est, nemmeno il tardivamente riesumato Pecile permette agli ospiti di rivitalizzarsi, si sfiora il ventello e comunque sia è 58-42 al 30’.
Non c’è ancora la certezza della vittoria tale da iniziare a brindare con champagne e Badedas, dato che Trieste prova a fare -13 più per disperazione che non per sistema, ma ancora Cinciarini e Knox fanno nuovo solco, e tutto il resto diventa una tranquilla passerella mischiando applausi e arrivederci a lunedì sera.
Da adesso alle biglietterie di via Graziano e domani prelazione abbonati, lunedì libera vendita per gara 4 (lunedì ore 20). Tutto al PalaDozza, per qualsiasi settore. Orario continuato dalle 10 alle 19. Il Point di via San Felice resta chiuso.
(Foto di Fabio Pozzati)