Charlie Recalcati è stato sentito da Damiano Montanari di Stadio. Un estratto dell’intervista.

“La gara di domenica sarà il primo match-ball a disposizione della Fortitudo. Sono sicuro che la squadra sarà pronta. La promozione sarà il premio a una stagione condotta sempre in testa e un temporaneo punto di arrivo: da lì si potrà ripartire con la consapevolezza di avere acquisito il diritto di disputare la Serie A. Riuscirci domenica, permetterà alla società di avere qualche settimana in più per progettare la stagione futura.
Come si gestisce l’attesa? L’importanza dell'incontro e del risultato da cogliere saranno sufficienti a mantenere alta l'attenzione. Non credo si possa generare nervosismo. La Fortitudo ha giocatori molto esperti, che hanno già affrontato partite simili in altre occasioni. E poi non sarà una gara da dentro o fuori. Non credo che accadrà, ma in caso di sconfitta, ci saranno altre occasioni per centrare l'obiettivo. Non c'è motivo per essere nervosi.
Martino? Il mio parere l’ho già espresso in più occasioni e non può che essere positivo. Non ho una profonda conoscenza di Martino, ma già mi era piaciuta molto la sua Ravenna nella scorsa stagione. Quest'anno ha intrapreso una sfida più difficile, allenando una Fortitudo che ha grande tradizione e obiettivi importanti, ed è riuscito a confermare quanto di buono aveva fatto. Ha saputo far giocare la Effe in modo ottimale, piacevole da vedere, ed è stato capace di avere il giusto equilibrio, facendo capire ai giocatori che le prestazioni individuali devono essere al servizio della squadra. Martino è pronto per sfide superiori in una Serie A che ha dimostrato di meritare e in cui potrà recitare un ruolo importante.
Il prossimo anno? E' necessario avere una programmazione ben precisa, che presupponga una crescita negli anni. Non bisogna pensare di centrare subito i playoff. Ma lavorando bene, senza mettere pressione alla squadra, accade spesso di ottenere buoni risultati. Sono curiosissimo di vedere Fantinelli in A. La meritava già a Treviso. Per il resto non mi avventuro nel discorso. Dico solo che la riconoscenza non dovrà essere la priorità in base alla quale allestire il nuovo roster.”

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