Ci saranno anche stati passi in avanti, rispetto ai guai visti in precampionato, ma alla fine la pallacanestro è anche sport fatto di episodi, e se nelle ultime azioni arrivano pietre da un fino a quel momento ottimo Gudmundsson, ecco che il finale congela la buona volontà Fortitudo e grazia una Reggio Emilia che nel secondo tempo spreca tutto il vantaggio conquistato all’inizio. Eppure era sembrata una gara stile vecchi tempi, con difficoltà, fischi contrari, bolgia che sposta il trend e tutto compreso. Solo che stavolta la carrozza non è voluta diventare zucca, tutto qua.

Si parte con buona resa acustica del pubblico, e un qualcosa che in Supercoppa non c’era, ovvero i cesti (e non solo) i tiri da 3. 4 filati o giù di lì, per un 14-10 che però è effimero, dato che a far corri e tira con Reggio si va subito a prendere testate, anche perché gli altri un po’ di gioco interno ce l’hanno, e la Fortitudo no. Il risultato è quindi un tosto ribaltamento del vantaggio, con gli ospiti a metter freccia e fare 28-23 al 10’.

Lentamente l’attacco si spegne, mentre la difesa, dopo qualche tentativo di tenere botta, si affloscia davanti a semplici blocchi contro cui gli esterni bolognesi arrivano a chiudere dopo l’ammazzacaffè. Se Reggio non segna ad ogni azione è proprio per benevolenza, contro una Bologna che borbotta tra un fischio e l’altro e si sfilaccia, come già in precedenza. E 46-35 Reggio all’intervallo.

Pur continuando a difendere come se la pagina del come fare di fronte al pick and roll avversario fosse stata stracciata dal manuale del basket, la Fortitudo riesce a tornare a galla quando, oltre alle triple, trova un minimo di gioco che verticalizzi l’altrui canestro. C’è discreto equilibrio, grazie anche ad un regalo reggiano che manda un impiccato Aradori in lunetta sulla sirena. Non abbastanza per impattarla, ma almeno per stare in zona, 61-64 al 30’.

Dal prato escono i quadrifogli di Aradori e Ashley, e con rinnovato ormone difensivo ecco che arriva pure il sorpasso, mentre il Paladozza diventa bolgia al secondo tecnico, con immediata espulsione, per Repesa. Il risultato, se vogliamo, è la carica che porta alla tripla del +4 firmata da Mancinelli, l’annullamento (dopo replay) del possibile rivantaggio Reggio a -75”, e clima da pre Covid, al netto della curva assente. Si sanguina però dopo un doppio errore dalla lunetta dell’islandese, ma dopo l’errore di Olisevicius nuovamente c’è la possibilità di vincerla. Ancora in mano all’Islanda, ancora freddo, ancora sconfitta.


(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92