BONICIOLLI, "CONTRO CHIETI UNA PROVA DI MATURITA'"
Alla vigilia della gara di domani con Chieti (ore 21, diretta Nettuno e LNP Pass), le parole di Matteo Boniciolli.
"All'andata abbiamo finito con 8 vinte e 7 perse, ora siamo 9-5, con una striscia positiva di 4 vittorie di cui due in trasferta. Sono i risultati di una squadra in crescita, avvenuta attraverso prove ed errori, e che ci sia questa crescita, credo sia palese. La gara di domani è come le domande trabocchetto che ti facevano a scuola, nel senso che possiamo rischiare di pensare che sia solo una passerella finale in attesa di sapere se la nostra stagione finirà la settimana prossima o andrà avanti. In realtà è una vera e propria prova di maturità, contro una squadra che gioca con serietà ed è ben allenata. Se una società cede uno straniero da salva, il segnale che può essere percepito può essere quello della smobilitazione, invece loro hanno perso solo di 4 a Verona e hanno massacrato Matera. Dico questo per sottolineare la nostra crescita, che passa anche per una partita che sembra già vinta prima che cominci, ma che se non verrà affrontata con l'attenzione che merita un partita come questa, rischia di diventare una beffa clamorosa. Anche Trieste ha un impegno difficile, visto che dovrà vincere a Roseto. Sarebbe una gran beffa affrontare questa gara con supponenza, senza replicare la durezza mentale vista nelle ultime partite. Ho molta fiducia nella mentalità di questo gruppo, e vorrei che tutti quanti da tifosi, amici, critici, venissero con l'idea di vedere una partita di basket vera, che vinceremo solo se saremo capaci di mettere in atto i frutti del lavoro di questi mesi. Entrare nei playoff con 5 vittorie di fila, e saremmo gli unici, sarebbe un biglietto da visita importante in termini di credibilità e desiderio di andare avanti il più a lungo possibile. È questo il motivo attorno al quale si gioca la gara di domani, contro una squadra che ci ha battuto all'andata e sarebbe bello restituire ‘pan per focaccia”
Può essere la gara per vedere segnali di ripresa da Montano? "Montano è quello che in questa stagione di cambiamenti ha sofferto di più visto che è passato da infortunato a sesto uomo, a prima punta, a di nuovo sesto uomo, a dover dividere i suoi possessi con compagni di valore come Flowers e Daniel. Io di Matteo mi fido ciecamente, dal punto di vista fisico sta bene e si è allenato con grande serietà, e sono certo che se non sarà domani, sarà nei playoff che rivedremo il Montano decisivo che abbiamo visto in stagione. L'ho detto anche a lui, per lui questi playoff saranno un bel test: è di fronte a due strade, o essere la prima punta di una squadra di medi obiettivi, o diventare un devastante cambio, anche in A1, ed essere capace di sovvertire l'esito di una partita. In una competizione come quella dei playoff, dove non ci sarà tempo per le riconoscenze - io non posso aspettare qualcuno -, la sua sfida individuale è capire se il suo destino è essere prima punta in un medio livello o devastate in una squadra di primo livello. È una delle tante sfide individuali che accompagnerà la nostra storia fino a fine stagione che ci auguriamo sia più in là possibile, ma ci sono anche gli altri.
L'unica da evitare assolutamente è Scafati? "Io avrei voluto evitare la prima dell’altro girone, fermo restando che la partita di domani mi potrebbe far intuire che, anche se arrivasse la prima, non sarebbe un problema. Vincessimo domani con una prova convincente, potremmo affrontare la prima con altrettanta serenità e con tante carte da giocarci. La sicurezza di vincere il primo turno di playoff non ce l'ha nessuno".
Raucci potrebbe accorciare i tempi, oltre alle ultime giornate positive. È cambiata la sorte della squadra? "In passato si parlava di aruspici. Al di là di questo, bisogna rimettere in condizione un giocatore solido che è un mese che non fa niente. Io credo che nello sport, il merito puro valga ancora. La gara di domani mi deve dire se siamo nelle condizioni fisiche e mentali di poter vincere il campionato. Poi ci sono 5 partite a turno, ci sono gli altri e tanti fattori. Non ho mai pensato che l'ingresso nei playoff sia solo un premio per la stagione. Qualora dovessimo uscire al primo turno, dobbiamo rispettare il risultato del campo e ricordare dove era questa squadra due anni fa."
Lo straniero di scorta? "Se Michael Jordan avesse voglia di tornare a giocare a 2500€ al mese qui in Fortitudo, lo chiamerei. A parte gli scherzi, avevo pensato a Udanoh per tre motivi: buon giocatore, da valutare anche per l'anno prossimo, e che si poteva prendere a costi contenuti. Udanoh ha scelto di andare a Mantova, e ha fatto una scelta ineccepibile perché andrà la a giocare, mentre qui sarebbe rimasto a guardare. Nella mia percezione di non avere buttato neanche 1€, non mi sembrava il caso di spendere soldi per lui."