Tanto parlare nei prepartita di movimenti marittimi, e alla fine l'onda che va senza andarsene arriva proprio contro una squadra adriatica. La Fortitudo rimane imbattuta in casa facendo fuori Rimini con una prova di lenta ma costante crescita, studiando le cose prima e straripando poi, non facendo notare a nessuno l'assenza di Davis e riscoprendo Italiano e, in generale, gli italiani. Vero che rimane qualche problema a rimbalzo - lo spauracchio Ogbeide ha fatto meno di quanto non dicano le cifre, qualcosa lo si è patito sulle carambole lunghe - ma come detto giustamente da Dalmonte a fine gara, se si fanno sbagliare tanti tiri agli avversari (43), numericamente qualcosa lo si deve lasciare. E allora più che la cifra di 13 concessi magari si guardi al 35% di quelli disponibili, così come l'unico offensivo preso in 40', praticamente a fine gara. Non sarà sempre Rimini (di fatto le 4 vittorie bolognesi sono arrivate contro le ultime 4 del lotto) ma intanto andava vinto e si è vinto.

Quel che ha fatto scalpore, appunto, è stata la prova di Italiano, tanto che nessuno si è accorto che lì mancava uno straniero. Ok, i centimetri rimangono quelli che rimangono, però chissà se la cosa non possa aprire fronti di dibattito specie ora che Barbante avrà qualche problema al naso e considerando che nemmeno in precarietà Biordi pare essere da rotazioni. Insomma, si può pensare ad alternative a Davis, specie cercando un 5 e non un 4? Forse, chissà. Non dimenticando che il mercato non è quella roulette che è la A1 ma che ci sono poche e limitate finestre. E che il bancomat ha il suo plafond. Per adesso comunque tutto bene, Paladozza felice e più caldo di quanto non visto in precedenza, domenica si replica contro Chieti. Sempre in casa, sempre con squadra insidiosa ma, sulla carta, non una corazzata.

Ed ero contentissimo - Detto di Italiano, si dica della prova a 360 gradi di Fantinelli, o della riscossa di Aradori dopo un primo tempo da - usando una citazione non sua ma di qualche commentatore - "terzo straniero", se il terzo straniero è McCamey. Prendere in mano la squadra e far punti è quello che gli viene chiesto. Poi un po' tutti, sparsi, in fila per tre.

Non me lo so spiegare - C'è fluidità di giro di palla ma non sempre si segna, anche perchè se non c'è pericolosità interna a volte si rischia la prevedibilità, ma è il cercare il pelo nell'uovo. Poi, il vero crimine della domenica: chi ha infilato nella colonna sonora dell'intervallo un inno a Max Verstappen in olandese ("Supermax", dei Pit Stop Boys, anche questo nome di band un'offesa) alzi la mano, si prenda le sue responsabilità e venga costretto ad ascoltare Richenel e gli Earth and Fire - altri prodotti olandesi, molto superiori - per almeno una settimana.

 

(Foto Mauro Donati)

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