Andare avanti di dodici punti, e farsi infarloccare da una Forlì che si limita ad aspettare la fine della benzina: la Fortitudo che perde in casa, con conseguente violente virata della serie verso sud-est, è qualcosa da non crederci, a raccontarla. Equilibrata e concentrata per 23’, con buoni servizi sotto canestro e buona difesa, e del tutto disastrosa nei successivi 16’, quando si vede schiaffeggiata da un 13-32 di parziale che è ancora più grottesco pensando agli oltre
cinque minuti di silenzio offensivo nell’ultimo quarto. Una debacle che comprende tutti, giocatori come allenatore, assolutamente incapaci di accorgersi di come la partita sfugga via. Incredibile, ma nemmeno la prima volta che succede, da queste parti. Domenica si riparte, ma qui si fa dura.

A dir tanto che nella serie si segna poco, che le squadre sono stanche eccetera, nei primi minuti sembra di vedere una partita normale, con bocce che girano senza finire in parterre e tiri che non vengono scagliati sempre e comunque contro i ferri. E lo spettacolo è anche godibile, benchè Sorrentino borbotti subito per due falli in un minuto:
la Fortitudo riesce ad andare in zona Cittadini, ottenendone subito buone cose, mentre Forlì, più ariosa nelle sue manovre, ha le fiondate di Masciadri e Tassinari prima, e di Frassineti poi, per rispondere. Corre meglio Bologna, con Lamma a svolazzar felice a tutto campo, ma il massimo vantaggio (17-12) si sgonfia quando, ai primi girar di cambi, Finelli non trova gran prodotto: le prime tre azioni di Muro sono da sbatter la zucca contro il suo cognome, con Forray ad approfittarne, e l’ultimo respiro del quarto è un fallo a tempo quasi scaduto di Quaglia su Poletti: un libero del lungo forlivese, e 21-20 ospite al 10’.

Scoperto che andare in area non è nemmeno tanto complicato, e soprattutto produttivo, la Fortitudo galleggia con i cesti di Quaglia – meglio davanti che dietro – e con gli appoggi di Gigena, ma proprio quando si dovrebbe aver imparato la lezione (28-23), scatta una inspiegabile corsa alla tripla, con risultatacci di cui Forlì, aggrappata su Villani, ne approfitta con gioia e felicità, rimettendo la cabeza avanti. Si passa però indenni su un antisportivo (legittimo) di Cittadini su Poletti, che porta a zeru punti e tentando a tutti i costi di mettere in partita Muro ne arrivano risultati alterni: il tiro pare rimasto negli spogliatoi, anche se è sua la tripla di ritorno in vantaggio, meglio quando c’è da dar rifornimenti alla truppa. E tornando ad appoggiar palla vicino a canestro, ritornano anche i risultati: si potrebbe scappare, se Cittadini non avesse dimenticato l’arte del tiro libero (e si viaggiava all’80% in regular…) e se nell’ultima azione di diecimila tocchi ad interferire sui passaggi forlivesi ce ne fosse uno produttivo: era +7, si chiude 41-36 al 20’, e un 15/19 da 2 che spiega molto più della mia prolissità.

Ancora Cittadini, e basta un raptus di lucidità offensiva per una serie di gol che danno alla Fortitudo un vantaggio, udite udite, a cifra doppia: il Paladozza esplode, ma il 50-38 del 23’ dura poco, perché la continuità non è di questa terra, e perché basta un attimo per svuotar le proprie teste e tornar a fare sciocchezze. Così, intasati davanti e svolazzanti dietro, i biancoblu si vedono mangiar tutto quanto seminato, con un 2-12 che trova in Forray (toh) il principale leader. Serve una mano glaciale di Sorrentino per evitare ulteriori danni, e 57-51 al 30’.

C’è anche qualche scelta strana della panchina Fortitudo, con Finelli che tarda un po’ troppo a riesumar Cittadini, nel brutto momento di inizio ultimo quarto che rinvigorisce una Forlì sempre sul punto di capitolare ma anche pronta, ogni volta, a ritrovare il filo. Per cui, il decino di vantaggio che c’era si riduce ad un microcent (61-60), quando
si riesce a rimandare in campo il 7 biancoblu. Si sopravvive con alcuni gioielli di un invasato Sorrentino, prima che la partita diventi, per forza di cose, una sfida a scacchi: Muro non ci prende mai, e Frassineti sorpassa a 2’ dalla fine, 64-63. Bologna non ci capisce più niente, dimentica Masciadri che liberissimo spara il +4, e gli ultimi attacchi a
canestro sono allucinanti. Forlì gode, fa 2-1, e per il popolo Fortitudo, tradito sul più bello, è come se il tempo non fosse mai passato. Serie A o serie B, il Paladozza tradisce sempre.

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