E’ ormai passato un mese dal mio arrivo negli Stati Uniti e per ora sono davvero molto contento della scelta che ho preso insieme ai miei genitori a dicembre dell’anno scorso.

La host family, cioè la famiglia che ha deciso di ospitarmi per questa esperienza è davvero fantastica e non mi fa mancare mai niente e inoltre avere un host brother della mia età mi ha aiutato davvero tanto.

Il primo giorno il mio host brother mi ha fatto vedere la città, dato che qua i ragazzi possono guidare dai 16 anni, dove vivrò per questi 7 mesi, la città di Thatcher, 15000 abitanti nel mideast dell’Arizona.

E’ una cittadina più piccola rispetto a dove vivo ma non manca niente ed è tutto a portata di mano.

Come detto in precedenza avere un host brother mi ha molto aiutato in questo primo mese, soprattutto per la conoscenza di nuove persone, infatti il primo weekend ha subito organizzato un party in cui ho conosciuto circa una cinquantina di persone le quali sono state tutte molto carine e molto curiose facendo spesso anche domande che per noi sono scontate come per esempio “che lingua si parla in Italia?” o “ la torre Eiffel è in Italia?” e avere lui mi ha permesso di passare in compagnia e di divertirmi durante le vacanze di Natale, che qui finiscono il 2 gennaio perché non festeggiano la befana.

Per quanto riguarda la lingua la prima settimana è stata un po’ complicata ma già dalla seconda settimana soprattutto con i genitori ho cominciato a capire di più, con i ragazzi e ragazze della mia età invece ho cominciato a capire con l’anno nuovo perché tra di loro utilizzano molto slang che pian piano mi sto facendo spiegare.

Adesso posso dire che con l’inglese va molto bene, capisco praticamente tutto e anche a parlare mi viene fluido e spontaneo senza doverci stare a pensare troppo e sono sicuro che nei prossimi mesi sarà sempre meglio.

Settimana scorsa ho cominciato ad andare a scuola e il mio grade nella scuola è Junior, cioè sono nel terzo anno, come tutti i 2003 e la scuola è molto diversa da come intendiamo noi la scuola.

Per prima cosa una delle cose più importanti è che devi praticare uno sport, la seconda è che all’inizio della giornata c’è un momento molto sentito in cui tutta la scuola si ferma con la mano sul cuore guardando la bandiera e si recita un ringraziamento alla nazione.

La giornata è di 8 ore, comincia alle 7.45 e termina alle 3.15, con pausa pranzo dove solitamente vado con il mio host brother e con degli amici a mangiare in uno dei mille fast food disponibili.

Inoltre qui sei te a scegliere le classi e non come in Italia che puoi scegliere un indirizzo, io ho scelto matematica, biologia, pesi, business, arte e inglese e storia americana che sono obbligatorie, e la settimana scolastica va dal lunedi al giovedi, il venerdi devi andare a scuola se hai saltato dei giorni di scuola o se hai qualche difficoltà in qualche materia.

A livello di covid19 non essendo una metropoli il rischio non è molto percepito e l’unica differenza per loro nella vita di ogni giorno è che bisogna portare la mascherina a scuola.

Per quanto riguarda il basket fortunatamente qui si può giocare e ho cominciato ad allenarmi fin dal primo giorno che sono arrivato, nella scuola ci sono 2 squadre, la junior varsity che è la squadra b e la Varsity che è quella in cui gioco io.

Il livello è molto buono, i compagni e gli allenatori sono fantastici e mi hanno preso fin dal primo giorno molto bene, lo stile di gioco è un po’ differente in quanto qua hanno 40 secondi per tirare e quindi le azioni sono molto più lente e la linea da tre punti è più vicina, infatti centralmente tocca la linea del tiro libero.

La più grande felicità è che avremo una stagione di basket che è stata fino a settimana scorsa in dubbio ma che adesso con qualche modifica, dovremmo giocare con la mascherina e possono assistere alla partita solamente i genitori, abbiamo e giocheremo la prima partita giovedì prossimo a Holbrook.

Sto comunque sentendo la mia famiglia tramite videochiamate una volta settimana e mi dà una grossa mano e sto rimanendo in contatto con tutti i miei amici in Italia che grazie ai social media è molto semplice.

Un’altra differenza qua sono proprio i social media, non troverai mai nessuno con whatsapp, qua utilizzano tutti snapchat e ogni tanto instagram ma principalmente il loro unico social è appunto snapchat.

Un saluto a tutta la famiglia Invictus.

ALEX

#WeAreInvictus



Promessa mantenuta, da parte di Alex Mazzoli! Era partito promettendo che, non appena ambientato nella sua nuova realtà, ci avrebbe raccontato ogni piccola, grande emozione del suo American Dream. Rispettando il suo modo di essere, questo talento uscito dal vivaio della Virtus ha raccontato semplicemente di giocare nella squadra principale, la Varsity, rispetto alla Junior Varsity, omettendo la selezione passata brillantemente, che per noi vake già come grandissimo motivo di orgoglio. Continua così, have fun and see you soon! 
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