VIRTUS - PIACENZA, IL DOPOPARTITA
Alla fine, quello che nessuno si aspettava era un pubblico così. Retrocessione o no, prezzi alti o no, alla fine ieri alla Unipol Arena c’erano più o meno le stesse persone dell’anno scorso. Il dato ufficiale non è stato comunicato, ma ipotizzare che ci fossero 3500-4000 persone non è reato. Certamente non tutte saranno abbonate o avranno pagato il biglietto intero, ma ancora una volta si è capito che in città la voglia di Virtus c’è, e una base da cui ripartire anche. Ora bisogna "solo" sfruttarla al meglio.
In campo - poi - è andato tutto bene. La squadra ha vinto tutto sommato comodamente, e anche se di spettacolo se n’è visto poco quel che contava era l’atteggiamento, e quello è piaciuto. L’assenza di Ndoja è stata ben mascherata, e tutti i giovani impiegati hanno dato qualcosa. Tanta difesa e grinta, si riparte da quello. Poi che Lawson potesse essere dominante si sapeva, e ieri l’ha dimostrato. Quello che magari non si sapeva è che potesse esserlo anche il bolognesissimo Lollo Penna, classe 1998. Regia, tiro e tanta faccia tosta, una partita da applausi. E gli applausi sono ancora più forti dopo aver sentito la sua intervista, umile e matura. Insomma, è solo una partita, ma il pubblico bianconero ha già un beniamino.
Infine, lo striscione dei Forever Boys, che hanno mandato alla società un messaggio chiaro: quest’anno si gioca per vincere e non per partecipare. Una richiesta di promozione immediata? Probabilmente no, anche perché la formula da forche caudine è ben nota a tutti. Coach Ramagli l’ha interpretata come una richiesta di massimo impegno e volontà di vincere ogni partita, e l'ha ovviamente sottoscritta. Se così sarà, questa squadra piacerà al suo pubblico, e sarà già un enorme passo avanti rispetto alla scorsa stagione. E’ chiaro poi che se ci sarà la possibilità di lottare davvero per l’unica promozione - e magari si renderà necessario un intervento sul mercato - questa società e questa proprietà avranno il dovere morale e materiale di provarci.