Sulle doti del classe 1987 non esiste il minimo dibattito essendo lui uno dei migliori talenti d'Europa, così il pubblico votante ha voluto tributargli un caloroso benvenuto dopo il successo nel derby di Basket City. La prima partita in campionato di Daniel Hackett (Virtus Segafredo Bologna, 1573 voti) gli è valsa il premio di miglior italiano del weekend, superando nelle preferenze il bomber Amedeo Della Valle (Germani Brescia, 1171 voti) e il sempreverde Andrea Cinciarini (UNAHOTELS Reggio Emilia, 1064 voti).

Aspettavamo questo ritorno da anni, perché avrebbe aggiunto l'ennesimo tassello di livello assoluto al campionato di Serie A; perciò vederlo determinante nella sfida contro la Fortitudo non ci stupisce, ma ci rende di sicuro felici di poterlo ammirare. Un metronomo il cui scandire del tempo manda in crisi gli avversari e tiene costantemente sul pezzo i compagni, anche quando le energie vengono a mancare e tutto sembra sfuggire di mano. Un two-way player come Hackett, aggiunto ad un roster pieno di soluzioni offensive, rende complicata la vita di qualsiasi altra squadra: per lui non solo 17 punti segnati con la sua consueta precisione (4/5 da due, 2/4 da tre e 3/3 ai liberi), ma anche un apporto difensivo invidiabile suggellato dai 7 rimbalzi conquistati (di cui 1 offensivo) e un recupero; naturalmente non mancano le assistenze per i compagni (4), mostrando già enorme sintonia con il resto della squadra. Questa prestazione, in 27 minuti sul parquet, ha aiutato la Virtus a conquistare la vittoria numero diciassette in campionato e Daniel a chiudere con 25 di valutazione, non si poteva chiedere di meglio in una gara così delicata.

Eleganza nei movimenti ed esecuzione eccelsa dei fondamentali, queste sono solo due delle tante peculiarità del giocatore romagnolo, autentico veterano della pallacanestro nostrana. Si è presentato al pubblico del PalaDozza con un fadeaway mandando il pallone in rete dopo un morbido appoggio sulla tabella; ha recuperato con i denti e con le unghie un pallone già destinato all'attacco fortitudino, servendo un libero Hervey nell'angolo; infine ha raccolto un errore al tiro proprio del compagno americano per guadagnarsi un gioco da tre punti con cui ha fatto impazzire la curva virtussina presente a palazzo. Certamente non era necessario mostrare un biglietto da visita, ma Daniel Hackett pur non badando alle sottilezze, ha dipinto pallacanestro in tutta la sua essenza. La fiducia di coach Sergio Scariolo, l'intesa con i compagni, la capacità di risultare determinante negli istanti finali di una partita, questi gli ingredienti che aggiunge il 34enne ad un gruppo già rodato ed impegnato sul doppio fronte campionato-Eurocup: le due competizioni non sono ancora entrare nella loro fase più calda, ma l'asticella è già stata sistemata ad un'altezza davvero per pochi eletti.

Daniel mancava al nostro campionato da ben sette anni, per la precisione dalla stagione 2014/2015 disputata in maglia Olimpia Milano. Quella della Virtus Segafredo Bologna è la quinta divisa indossata nel nostro campionato dopo quelle della Benetton Treviso, della Scavolini Pesaro, della Montepaschi Siena e della già citata società meneghina; la sua stagione migliore a livello realizzativo è stata nelle Marche (2010/2011), dove in 30 gare disputate ha realizzato 14.3 punti di media a partita in 28 minuti sul campo. Il 14 novembre 2010 ha registrato il suo massimo in carriera con 27 punti nella sfida contro Teramo; nello stesso campionato è arrivato anche il record personale di rimbalzi catturati in una parita con 10 (vs Cremona), mentre il primato per assist (11, suo record in Serie A) contro Milano quando indossava la divisa di Siena, è arrivata nel 2013. L'ultima gara di regular season in cui l'attuale numero ventitre della Virtus è andato in doppia cifra risale a poco meno di sette anni fa: nella vittoria contro il Banco di Sardegna Sassari, Hackett ha realizzato 15 punti (3/4 da due, 1/2 da tre e 6/7 ai liberi), preso 3 rimbalzi e servito altrettanti assist per un 19 di valutazione.

Il Canale Telegram di Bolognabasket: tutti i dettagli
CINQUE DOMANDE A NICO MANNION