I derby non sono mai facili, e ieri la Virtus se n’è decisamente accorta.
In un clima d’altri tempi - si andava probabilmente ben oltre il 60% del PalaDozza e per quel che ci riguarda va benissimo così - la Fortitudo ha fatto una gran partita, di cuore e grinta, e i bianconeri non sono mai riusciti a chiudere il match, nemmeno sul +13 nell’ultimo quarto. E così si è arrivati a un pericoloso finale punto a punto in cui si è visto uno 0/2 di Weems e poi un 2/2 di Mannion, e in mezzo una giocata fondamentale di Cordinier a rimbalzo. In una partita così complicata la differenza l’hanno fatta i dettagli, e soprattutto la maggiore fisicità, a rimbalzo e sulle palle vaganti. E se all’andata era stato decisivo Alexander, ieri è toccato a Sampson essere più che positivo, ennesima prova che nei derby le sorprese davvero non mancano mai.
E poi, non si può non parlare di Daniel Hackett, che è stato decisivo. Ben 27 minuti in campo, con 17 punti e tantissima difesa. Un impatto da MVP per un giocatore che in sole due partite ha già alzato di molto la qualità della Segafredo, aggiungendo anche la capacità di fare la cosa giusta al momento giusto e la sua voglia di vincere sempre, cosa ribadita anche nell'intervista di fine partita.
Insomma, è stata sofferta, ma è arrivata la vittoria che serviva. Inoltre, l’esperienza di giocare in un campo caldissimo e sportivamente ostile potrà aiutare molto quando in coppa si farà sul serio.
Ora il cammino bianconero va avanti. La Virtus torna a immergersi in Eurocup, recuperando Pajola e inserendo a breve Shengelia. Il potenziale c’è tutto ed è davvero. Scariolo dovrà ridisegnare i nuovi equilibri per far rendere tutti al meglio.

(foto Virtus Pallacanestro)

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