ABBIO: LA RISSA DI DOMENICA PEGGIO DI QUELLA DI VENT'ANNI FA. MA SONO STATO GIOCATORE, E NON CONDANNO NESSUNO
Alessandro Abbio, che fu tra i protagonisti della rissa del "Neuroderby" del 1998, è stato sentito da Luca Muleo su Stadio.
Ecco un estratto delle sue parole.
La rissa di domenica tra Virtus e Trento più brutta di quella del derby vent'anni fa. Ma non condanno nessuno.
Peggio perché? Se ne sono date tante. Ero a palazzo, sono rimasto sorpreso. Gli arbitri hanno lasciato correre tante situazioni, sicuramente Gutierrez non è un santo, ma non me l'aspettavo. Per esempio, la reazione di Gallinari quest'estate mi ha sorpreso meno, perché avevo già visto i Paesi Bassi giocare in maniera elettrica.
Non un bello spettacolo, però come ho detto per Gallo, non condanno nessuno. Sono stato giocatore, so cosa succede in campo. E' come coi bambini: se ti concedono le cose, continui a farle. Poi subentra la frustrazione e in qualche caso si esplode. Le partite oggi sono più difficili da gestire.
La reazione di Alessandro Gentile? Non succede tutti i giorni di avere come compagno tuo fratello. E come fai a trattenerti?
Cosa successe nel 1998? Savic fece un fallo duro, Fucka gli lanciò la palla. Io gli volai addosso, la scazzottata venne dopo. Zoran non aveva bisogno di difese. Gregor era in uno stato di trance. Ci siamo fatti le scuse, come ci chiese Tanjevic, allora CT azzurro, che giustamente non voleva conflitti tra compagni di Nazionale. Ma non ne abbiamo più parlato. Qualche azione prima, lui mi dà una gomitata involontaria su tiro libero. Io gli dico "occhio ai gomiti". Mi accorsi che lui non era "presente". D'altronde noi eravamo carichi di stress per quei derby, l'accesso alla final four di Eurolega non era uno scherzo. Per fortuna, al Palamalaguti allora, come al PalaDozza stavolta, il pubblico ha mantenuto la calma. Ricordo invece di una moneta a Pistoia che mi tagliò la clavicola, o le dracme di Atene.