GRISSIN BON REGGIO EMILIA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 104-99 (25-15, 50-31; 77-63)

Reggio Emilia si conferma campo maledetto per la Virtus. Due anni fa fu retrocessione, oggi è mancata qualificazione playoff. Ed è grave, molto grave, perché contro una squadra senza nulla da chiedere al campionato i bianconeri sono scesi in campo in ciabatte, finendo seppelliti (-21 dopo 15’, -19 a metà) senza opporre alcuna resistenza. Poi sì, c’è stata la reazione del terzo quarto, soprattutto di Oliver Lafayette e Alessandro Gentile, che però ha preso un tecnico in un momento chiave, che ha dato il là alla nuova e definitiva fuga della Reggiana, che ha chiuso . Va bene pensare al futuro, ma stasera si poteva e si doveva fare di meglio, per non fallire l’obiettivo societario, per non deludere i tifosi che erano presenti in massa a Reggio, e per non fare onestamente questa figuraccia, perché tale è. Da domani si penserà al futuro (Alessandro Dalla Salda in arrivo, Andrea Trinchieri – per la cronaca – era presente al PalaBigi) ma per stasera la delusione è davvero enorme, e c’è da cospargersi il capo di cenere per tutti, da Ramagli in poi. Parlando di singoli, partita semplicemente mostruosa di Reynolds (36+10, 52!!! di valutazione), ottima di Lafayette (32 con 8/13 da tre), e buone cifre di Alessandro Gentile (20), che però non corrispondono a un reale rendimento in campo. Quel tecnico – tra le altre cose – grida vendetta.

Cronaca: la Virtus parte avanti 5-2, ma la luce si spegne subito. Reggio vola sul 16-7 con un parziale di 14-2 fatto di triple e facili punti in transizione. I bianconeri sono in grossa difficoltà, sotto canestro Reynolds fa la voce grossa e si arriva al -12 (25-13), prima del canestro sulla sirena di Stefano Gentile per il 25-15.
Contro la zona di Menetti la Virtus non capisce nulla, e dietro non tiene mai. Con Markoishvili e Llompart sugli scudi la Reggiana arriva anche al +19 (40-21) senza incontrare alcuna resistenza, e poco dopo scollina anche oltre il +20 (42-21). Nel momento di massima crisi i bianconeri ci provano con Aradori e Ndoja. 6-0 bianconero, ma Reynolds è un rebus insolubile. 20 punti con 7/7 per l’ex Recanati, e 50-31 a metà.
Dopo la pausa la Virtus prova finalmente ad aggredire, con buona difesa. Gentile c’è, Lafayette mette due triple pesanti, e si torna a -10 (55-45). Le facce sono completamente diverse, e con altri 6 in fila di Ale Gentile si arriva al -5 (56-51). Reggio torna a +10, ma ora abbiamo una partita, anche perché Lafayette è efficace in attacco e in difesa. L’esterno di Baton Rouge ne mette 14 nel terzo quarto, e i bianconeri arrivano anche a -4. Poi Alessandro Gentile prende tecnico nel momento migliore dei suoi, ed è un peccato capitale. Cinque in fila per De Vico, e preghiera dentro di Reynolds, e tutto da rifare: 77-63 al 30’.
Purtroppo però da rifare c’è poco, perché Reggio torna subito al +18. Lafayette ce la mette tutta, e segna da ogni posizione, ma è l’unico a provarci. E quindi di fatto finisce qui. Luca Baraldi lascia anzitempo il palasport, e si arriva alla fine, con Reggio che va oltre i 100 punti e Reynolds che fa la partita della vita. Finisce 102-94, la Virtus chiude nona. Tutti al mare, gli uni e gli altri.

GRISSIN BON REGGIO EMILIA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 104-99 (25-15, 50-31; 77-63)
REGGIO EMILIA: Bonacini 0; Candi 2; Della Valle 6; White 13; Reynolds 36; Markoishvili 16; Wright 8; Cipolla NE; Dellosto NE; Llompart 9; De Vico 14. All Menetti
VIRTUS: Gentile A. 20; Jurkatamm NE; Pajola 0; Baldi Rossi 11; Ndoja 7; Lafayette 32; Aradori 15; Gentile S. 7; Lawson 2; Slaughter 5; Wilson 0. All. Ramagli


(foto Giulia Pesino)
2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
BIGNAMI CASTELMAGGIORE - UPEA CAPO D'ORLANDO 93-91