Una serata trionfale, non c’è altro modo di definire quella di ieri sera. 

La Virtus è risalita dal -16 e si è presa lo scalpo del Barcellona, che nel primo tempo era sembrato poter banchettare alla Segafredo Arena, e invece è stato rispedito al mittente senza punti. Coach Banchi ha detto che non è la vittoria dell’allenatore, ma è la vittoria della squadra, e crediamo abbia ragione a metà. Di sicuro la Segafredo è una Squadra con la S maiuscola, e tutti i compagni lavorano insieme per l’obiettivo comune. E possono esserci giocatori che fanno grandi partite - ieri Hackett, Lundberg, Shengelia - ma anche (cosiddetti) gregari che possono entrare nei momenti cruciali e cambiare la partita. In passato era successo a Devontae Cacok, ieri è toccato a Bruno Mascolo, entrato in campo a fine terzo quarto sul -7 e uscito sul +2, con canestro del sorpasso segnato da lui e un sorriso che dice tutto. 

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Spirito di squadra

Ma nel vedere questo spirito di squadra, questo senso comune non si può non pensare a chi la squadra la allena e la mette in campo, e che pur non avendo costruito questo gruppo in due mesi e mezzo lo ha portato al terzo posto in Eurolega, e a poter giocare alla pari - e vincere - con una corazzata come il Barcellona.

Domani il Maccabi

Domani si torna già in campo, contro il Maccabi. Altra squadra fortissima, anche se - delle due - la partita “abbordabile” della settimana poteva essere vista come quella di domani. Il bello e il brutto di questa formula folle è che non c’è mai tempo di fermarsi a pensare. Domani quindi i bianconeri dovranno essere pronti a buttare sul campo tutto ciò che hanno, ancora trascinati dal pubblico. Il Maccabi ieri ha vinto 91-94 a Lione al termine di una partita tiratissima, e bisognerà anche vedere chi avrà più benzina nel serbatoio.

Ma intanto, la Virtus dopo un terzo di stagione regolare è terza da sola. Chi l’avrebbe mai detto?

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