RICCI: PER ME NON E' UNA PARTITA COME LE ALTRE. VOGLIAMO VINCERE
Intervistato da Piero Guerrini su “Tuttosport”, Giampaolo Ricci ha subito raccontato della sua laurea in matematica ormai alla tappa finale: “L'appuntamento per discutere la tesi è il 31 marzo, sono ultime settimane di fuoco e con in mezzo un bel po' di partite. In realtà sono contento: pensare alla tesi mi toglie un po' di pressione nel basket. A casa stacco”.
L’ala italiana ha sottolineato come riesce a gestire l’equilibrio tra studio e basket: “Non c'è segreto: per mia forma mentale ho sempre pensato a un passo per volta e una cosa alla volta, provando a dare il meglio, organizzando la giornata, dedicando tempo ad altro e poi al basket. E dormendo tanto, è fondamentale il sonno, il riposo. Sono molto contento di essere riuscito a organizzarmi per non impazzire molto: non troppo basket né troppo poco. Per quanto lo sport sia prevalente”.
E oggi alle 18 (live anche sul NOVE oltre che su Eleven Sports), c’è la grande sfida contro la sua ex Virtus Segafredo Bologna: “Partita importante, in un momento chiave della stagione. Per me non come la altre. Avrò emozioni e motivazioni in più, ma vogliamo vincere. Se ci riusciamo mettiamo un bel mattone sul primo posto. Siamo in momento positivo, pur avendo perso con il Real. Siamo stati sfigati quest'anno, ci siamo un po' persi, disuniti. Però adesso stiamo bene, riusciamo a coinvolgerci, ci sono gerarchie più chiare, ci troviamo. Non dimentichiamo le 9 sconfitte consecutive in Eurolega, i mesi con troppi alti e bassi, ma l'obiettivo è farsi trovare pronti. Bello ci sia il sold out: Milano merita una domenica emozionante”.
Ricci poi spera in una convocazione ai Mondiali di settembre: “Un sogno. Ho fatto Europeo e Olimpiadi, ma ricordo quando sono stato tagliato all'ultimo giro prima della Cina 2019. Ora mi sento una pedina importante, però non do niente per scontato”.
Il giocatore italiano chiude smentendo il mito che il basket sia matematica: “No: ci sono angoli, movimenti, parabole, rotazioni, però il fattore emotivo vale quasi il 100 per cento. Puoi preparare la partita in ogni dettaglio, alla fine c'è l'emotività, tutto fuorché matematica. Però la matematica mi aiuta”.
(foto Olimpia Milano)