RICCI, "TOKYO, ARRIVIAMO!"
Il pensiero di Pippo Ricci, dalla sua pagina FB
Sognare, fantasticare, immaginare che qualcosa possa accadere. Prevedere. Chiudere gli occhi...
Prendete i vostri figli. Portateli in una palestra, in un campo all'aperto, in piscina. Dategli in mano un pallone da basket. O da pallavolo. Anche da calcio dai. Oppure una racchetta, o un fioretto.
Fateli giocare, divertire. Fateli competere. Fateli cadere. Devono sbucciarsi le ginocchia, metterci un po' di disinfettante, un cerotto sopra e tornare a correre e SOGNARE.
Dodici ragazzi, con vite diverse, storie non facili, esperienze in città e paesi lontani, ma con uno stesso sogno. Quel sogno che ha cominciato a prendere vita quando sabato pomeriggio, con un room service da record (sei club sandwich, quattro hamburger, una decina di toast, cochine zero per tutti e una pizza per non farci mancare niente), tifavamo spudoratamente per Portorico, già battuta qualche giorno prima.
Poi una voce nel silenzio: "Mah sì raga che vinca la Serbia, sarà più bello batterli domani!". Qualche secondo di silenzio, qualche sguardo d'intesa, e una consapevolezza che aumentava insieme alla fame di vittoria.
Sono due anni che "vincere in finale contro la Serbia a Belgrado...ma dai su come si fa?!Impossibile."
Prendete i vostri figli e portateli in palestra.
Perché lo sport è vita. E ogni tanto i sogni si avverano.
Immaginare che qualcosa possa accadere. Prevedere. Chiudere gli occhi...
Tokyo, arriviamo!
(foto Italbasket)