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Simone Fontecchio è stato intervistato da Luca Muleo su Stadio

Ecco le sue parole: Stagione della consacrazione? Io penso a quello che devo fare tutti i giorni in palestra, e a nient'altro.

Che gruppo sta nascendo? Ho sensazioni positive, stiamo facendo bene, sia in allenamento che durante la partita c'è l'impegno da parte di tutti. Ci conosciamo di più, la maggior parte della squadra è stata confermata, una buona base anche dal punto di vista umano.
E' vero che Pittman parla di continuo? Si, ha ingoiato una radio. E' simpatico e fa piacere avere un ragazzo che porta tanto entusiasmo. Lui e Ray sono quelli che ci possono trasmettere consigli, l'esperienza. Dexter ci parla della Nba, ci dà indicazioni in ogni momento dell'allenamento o della gara, per noi è un esempio da seguire. Sono due leader importanti.
Ho chiesto come si sta di là? No, abbiamo parlato della mia esperienza a Bosto».

Odom e Williams sono diversi da White e Hazell? Soprattutto Penny da Jeremy, è più timido, anche in campo. Ma prenderà fiducia e ci aiuterà, come d'altronde sta facendo già ora con l'energia in difesa. E poi ha la qualità di pensare al gioco corale in attacco, una cosa da ammirare. Entrambi ci daranno una grossissima mano.

Giocatori più funzionali e meno appariscenti, quindi più responsabilità per me? Per tutti. E' poi è arrivato anche Vitali, che le sue le ha sempre prese, e a Caserta ha fatto bene.

Si parte con maggiore pressione? E' giusto che ci sia pressione e ci fa piacere, è il segno che la gente ci tiene. Ci stanno supportando molto ed è bello vedere i palazzi sempre strapieni.

Il mio obiettivo? Ho giocato tanto nella passata stagione, e questo mi ha dato molta fiducia. Devo ripagarla con continuità di rendimento, fondamentale per un giocatore di serie A.

Mi preparo mentalmente? Provo sempre a non mettermi troppa tensione, a scaricare la tensione rimanendo calmo, anche se certe volte è difficile farlo.

Capita di immaginare il momento del distacco dalla Virtus? No. Certo, un giorno potrò essere lontano da Bologna. Dipende da me ma anche da altri. Però penso solo al presente, senza farmi viaggi strani.

Una griglia del campionato? Troppo presto. A parte Pesaro, non abbiamo ancora incontrato avversari di serie A.

La parola playoff però non è più tabu? Si, ma non ci pensiamo, vediamo cosa diranno le prime giornate.

L'Italia? Stanno facendo qualcosa di importante, contro Spagna e Germania hanno dimostrato di essere una grande squadra. Spero arrivino fino in fondo. Il livello è altissimo, il meglio del basket europeo e una fetta di Nba.

Il mio Europeo? Non è andato come mi aspettavo e si aspettavano tutti. Mi dispiace perché era l'ultimo a livello giovanile, ci tenevo a far meglio. Comunque esperienza importante.

Ascolto le critiche che arrivano? Sinceramente no, non ci ha mai dato troppo peso, spesso le parole possono essere fraintese.

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