E alla fine a giocar al gatto con il topo capita che il topo scappi via e festeggi: il secondo di questi derby di Supercoppa precampionato pare per 35’ ricalcare il canovaccio di quello di venerdì, ovvero Virtus svagata e Fortitudo approfittatrice prima per poi vedere dopo l’intervallo vociona bianconera e sorpasso. Solo che stavolta la Effe tiene botta, scende a -6 dopo essere stata a +14, e la nemesi è quella del doppio errore di Teodosic, che dopo aver dormito nel primo tempo e dominato nel secondo, manda sul ferro prima due liberi importanti e poi i due tiri decisivi.

Il solito migliaio di autorizzati (1100 per gli organizzatori), ma almeno il Paladozza che, rispetto a Casalecchio, offre una acustica tale da non far sembrare i presenti uno sparuto manipolo di viandanti afoni come capita, per forza di cose, oltre Reno. Si gioca ad un piccolo trotto post balneare dove è palese che tiri e passaggi, sia V che F, necessitino calibrazioni e allenamenti ad oggi ancora lontani: palle perse, penetrazioni e scarichi sulle ginocchia anziché in mano, e quindi basta poco alla Bologna da trasferta per mettere un barlume di vantaggio, con Fletcher ispirato e con migliori cose in regia quando è Banks a portare palla. La Virtus gioca a sprazzi, ha un Teodosic in versione appena terminato il giro in pedalò (4 perse e -5 di valutazione alla sosta), e nessuno che paia aver davvero voglia di verticalizzare. Fioccano le perse da entrambe le parti, spesso davvero pacchiane (doppia cifra già per tutti al 20’), e Fortitudo che chiude avanti 36-26 perché, se non altro, nella baraonda di secondi e terzi tiri concessi sia di qua che di là a volte la palla riesce anche a metterla dentro.

Poi la partita si impenna, con protagonisti attesi ed evitabili: atteso è Teodosic, che prende in mano una Virtus piombata a -14 (32-46) conducendola quasi fino all’impatto. Meno attesi i fischietti, che permalosamente prima tuonano contro la F (tecnico a Sacchetti e antisportivo ad Aradori) e poi compensano (tecnico a Ricci e altri spiccioli): per il resto gli attacchi prendono il sopravvento, con Dellosto che non ha paura a tenere lontana la Virtus e con la stessa Virtus che però, con più frecce da lanciare, alla fine impatta (65 al 31’) e in una gara dal canestro ormai diventati larghissimo poi supera (77-76 al 35’, con 51 segnati bianconeri in 15’). Sembra chiusa, ma Teodosic sciupa dalla lunetta, Dellosto continua la sua partitona, Happ sottomaneggia il sorpasso a 13” dalla fine. Lo stesso Teodosic forza una tripla con uomo addosso a 4”, e poi dopo un libero di Banks cicca di nuovo, sulla sirena, il gol vincente. Torna quindi a vincere un derby, la Fortitudo, e lo fa al Paladozza.



VIRTUS SEGAFREDO – FORTITUDO 84-86
(11-14, 26-36, 60-63)

V – Tessitori, Deri NE, Abass 5 (-, 1/3, 1/3), Pajola 6 (-, 3/3, 0/1), Alibegovic 14 (3/7, 4/6, 1/3), Markovic 3 (1/1, 1/1, -), Ricci 15 (2/2, 2/6, 3/4), Adams 10 (2/2, 1/1, 2/4), Hunter 4 (0/2, 2/2, -), Weems (-, 0/3, 0/1), Teodosic 22 (4/8, 3/6, 4/10), Gamble 5 (1/1, 2/6, -).

F – Banks 12 (2/3, 2/4, 2/8), Aradori 16 (1/1, 6/8, 1/5), Mancinelli NE, Simon NE, Dellosto 12 (3/3, 0/1, 3/6), Fletcher 10 (1/2, 0/3, 3/5), Palumbo NE, Fantinelli 10 (-, 5/6, 0/1), Happ 8 (-, 4/5, -), Withers 10 (1/1, 3/8, 1/5), Totè 6 (0/1, 3/4, -), Sabatini 2 (2/2, 0/1, -).

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IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92