Michele Ruzzier e Marco Ceron sono stati presentati dalla Virtus.

Ruoli molto ben definiti e molto chiari per entrambi, come ha specificato il DG Paolo Ronci. Abbiamo parlato spesso del nostro nucleo italiani, valido e forte che fa vincere. Marco è un giocatore forte fisicamente, ha accettato con grande entusiasmo ed ha accettato un ruolo delicato e complicato. Un ruolo che richiede sacrificio e competitività sapendo, sulla carta, che potrebbe essere un ruolo limitato. Noi siamo chiari e anche coach Scariolo lo è e Marco Ceron ha accettato con grandissimo entusiasmo questo ruolo. Ha orgoglio e carattere e siamo molto felici di averlo. Michele ha caratteristiche particolari, è un giocatore che seguivamo e anche negli anni precedenti avevamo pensato a lui. Quando un giocatore rientra nei pensieri di un club e di un allenatore importante significa tanto. Porta nel nostro roster caratteristiche specifiche, esperienza e playmaking che sono sempre aspetti importanti.”

Michele Ruzzier - Scelta molto facile, volevo fare un'esperienza in un grande club, ed essere competitivo in una squadra lungo. Quando mi ha chiamato coach Scariolo non ci ho messo molto a decidere.
Giocare con un altro play? L'ho fatto con Travis Diener, e ho visto che la squadra ne giova molto, anche qui Markovic-Teodosic. E' una cosa che paga, e molti allenatori la utilizzano.
A Bologna si vive il basket a ogni angolo, le tifoserie sono sempre impazzite. Conosco già una parte di Bologna, ora sono curioso di conoscere l'altra.
Cercherò di portare intensità, chi parte dalla panchina deve fare questo, tenere alto il livello in attacco e in difesa.
Nico l'ho conosciuto in Nazionale di recente, Pajola lo conosco bene. Sono contento di giocare con loro, il futuro della Nazionale e già determinanti.


Marco Ceron - Appena è venuta fuori la possibilità, pur con un ruolo da comprimario e per gli allenamenti, è stato subito un sì. Molto gratificante per me, dopo quello che ho passato in questi due anni. Mettere questa maglietta e condividere lo spogliatoio con Belinelli - mio idolo - e Teodosic è un onore. Se ci sarà la possibilirà mi farò trovare pronto, altrimenti sarò in palestra sempre col sorriso.
Rivedo l'Eurocup? Anche la serie A, l'anno scorso ero in A2 anche per riprendere un po' di ritmo. Arrivare alla Virtus è un sogno che avevo magari quando avevo 18 anni, e pensavo di non poter mai più essere a questi livelli. Adesso basta sofferenza.
L'abbraccio con Jaiteh? Ci avevo già parlato, è stata una cosa fortuita, anzi sono stato io ad andare contro di lui, non c'è nessun rancore, poteva capitare anche con mio fratello seduto a tavola. Ricominciare e trovarlo in palestra è stato un bel segnale, un bel lieto fine.
Mi sento un giocatore che ha fatto un percorso di crescita diverso dagli altri, certo, ma mi sento migliore di quando avevo interrotto a Brescia. Ho lavorato molto sull'aspetto mentale, sono stato per molto tempo con poche certezze e tanta voglia. Non fa paura affrontare mesi in Virtus ad allenarsi con dei campioni e non giocare.


Il video, grazie a Sportpress.

https://youtu.be/WwBB3NSkwPA

Il Canale Telegram di Bolognabasket: tutti i dettagli
IL DERBY ALLA FORTITUDO 95-92