Nel test amichevole della settimana, la Fortitudo è stata sconfitta per 79-83 dalla Benedetto XIV Cento, formazione di serie B. La Effe era partita molto forte (30-15 il primo quarto), poi è calata alla distanza: 48-42 il punteggio a metà partita, e 58-62 quello al 30'.
Il test amichevole era stato pensato soprattutto per Michele Ruzzier, che dopo un mese di stop deve recuperare la miglior condizione prima possibile, e poi anche per Mitja Nikolic, che ha disputato la sua prima partita con la Fortitudo, in attesa di essere tesserato la prossima settimana.
Coach Matteo Boniciolli - sentito da Damiano Montanari su Stadio - ha così commentato il momento della sua squadra:

Siamo come un'orchestra in cui ogni musicista sta accordando gli strumenti prima dello spettacolo. Finché non riusciremo ad amalgamare la condizione della squadra, navigheremo sempre a vista.

Ieri il coach biancoblu ha anticipato l'allenamento all'ora di pranzo. Il gruppo aveva bisogno di spezzare il ritmo in questo modo la squadra ha avuto il pomeriggio libero.

Nikolic contro Cento non ha entusiasmato. L'unica considerazione che posso trarre è generale: se subiamo un'ottantina di punti, che affrontiamo un'avversaria di serie A o di serie B, non vinciamo mai.

Knox è apparso ancora troppo poco ruvido sotto canestro, sicuramente non un intimidatore. Premettendo che nell'ultima partita Justin ha messo a referto 12 punti e 9 rimbalzi, in estate la necessità era trovare un lungo vero - e quindi non della taglia di Daniel - che avesse nel tiro da lontano qualità migliori di Ed, perchè l'area sarebbe già stata occupata da Mancinelli. La selezione che ho fatto è stata giustamente limitata dalle risorse a disposizione. Non dobbiamo dimenticare che Knox, con alti e bassi, sta disputando il suo primo campionato impegnativo da un po' di tempo a questa parte e che ricopre il ruolo che più dipende dai compagni: quello del pivot. Più che al rendimento di Justin dovremmo pensare al fatto che non sappiamo ancora giocare con un lungo come lui. Spesso gli tiriamo la palla sulle caviglie. Domenica Knox ha segnato 2 punti nei primi 28' poi, senza mai spazientirsi, ha avuto la solidità mentale di realizzare canestri decisivi. Non so cosa si possa volere di più da lui.

Un atteggiamento più intimidatorio sotto canestro. Non ho preso Knox per questo. Se avessi scelto un giocatore molto verticale si sarebbe pestato i piedi con Mancinelli. Poi è chiaro che un intimidatore, atleta, di 2.08-2.10, con tiro da tre si poteva trovare sul mercato a cifre tra i 300mila e i 350mila dollari, soldi che non avevamo. Prima di tutto è necessario gestire bene le risorse che, con grande fatica, la società ci ha messo a disposizione.

Il fatto è che Knox - come americano - non sembra ancora in grado di fare la differenza. In una squadra come la nostra devono essere gli italiani a fare la differenza, non gli americani. Se vogliamo che i vari Candi, Campogrande e Montano crescano, non dobbiamo abituarli a dare palla a un americano sperando che salvi loro la vita. Anche l'anno scorso, con Daniel e Flowers, prendemmo due giocatori di sistema. Piuttosto, come nella scorsa stagione, abbiamo avuto problemi di infermeria. Mi ostino a dire che, in una situazione di grave emergenza strutturale, siamo riusciti a vincere 5 partite ufficiali su 7 disputate, perdendo a Treviso e all'opening game contro Verona: è un buon risultato. Abbiamo giocato la Supercoppa senza Ruzzier e Italiano, a Chieti senza loro due e Mancinelli, contro Ravenna senza Ruzzier e Roberts, a Treviso al completo ma con Ruzzier al rientro dopo uno stop di un mese e mezzo, e contro Trieste senza Roberts. Finchè non ci sarà un'ala piccola che tira da fuori e apre il campo il rendimento di Knox ne risentirà. Ma finora Justin è stato molto positivo. Due settimane fa un GM di serie A mi ha detto che l'unico lungo di A2 "buono" per la serie A è Justin. Non è un caso che nella sconfitta di Treviso sia stato il migliore in campo.

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PESARO - FORTITUDO SUPERCOPPA 2001, PAGELLE E STATISTICHE