One more, the job is not done yet, ne manca ancora una. E’ questo il mantra della Virtus dopo la vittoria di ieri, ripetuto da tutti in diversi modi. E senz’altro è vero, perchè Bursa ha già vinto tre partite in trasferta con scalpi eccellenti come Partizan e Lubiana, e non si potrà sottovalutare. Nessuno lo farà e di questo se ne parlerà mercoledì prossimo. Ma oggi c’è solo da sottolineare una partita capolavoro, e una vittoria indiscutibile su un campo che in stagione era ancora inviolato, ed è caduto dopo 15 vittorie in fila.


La Segafredo ha condotto per 40’, imponendo il suo ritmo e segnando 50 punti nel primo tempo. E nel secondo è stata bravissima a resistere al prevedibile rientro di Valencia - che ha cercato in tutti i modi di mettere la partita in bagarre - pur tirando ancora male da tre (8/28). L’ha fatto tenendo a rimbalzo - e non era facile contro una tale batteria di lunghi - mettendo in campo tratti di grande difesa, e trovando punti pesanti nei momenti chiave un po’ da tutti. Menzione speciale per Shengelia - arma tattica clamorosa su Dubljevic - e per Belinelli, che si è caricato la squadra sulle spalle nell’ultimo quarto, e ha tirato fuori una gran schiacciata in un momento di difficoltà della squadra. Ma tutti sono stati preziosi, da Hackett a Teodosic, da Sampson a Weems passando per Cordinier.
Insomma, appunto, un capolavoro, la miglior prova stagionale di una squadra fortissima che ha imparato a compattarsi nei momenti di sofferenza.

A questo punto, per chiudere in bellezza e guadagnarsi sul campo l’Eurolega, ne manca “soltanto una”. Prima ci saranno due partite di campionato, ininfluenti. Bisognerà gestire bene le rotazioni, cosa che anche ieri Scariolo ha fatto in maniera eccellente. Si parte già domani a Sassari. Poi, mercoledì prossimo, alla Segafredo Arena si vedrà un’altra finale undici mesi dopo.

(foto Virtus Pallacanestro Bologna)
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