(Foto Mauro Donati)
(Foto Mauro Donati)

Alla fine è stata una di quelle giornate che ci volevano, per la Fortitudo: Cremona espugnata, pareggio di bilancio in classifica e prova non scintillante ma concreta a dimostrare che qualcosa dentro c'è. Non che prima si dubitasse, ma la squadra ha giocato con la giusta concentrazione anche quando gli avversari si erano portati in parità arrivando a far sudare freddo la platea bolognese. Lì le cose si sono aggiustate, sono arrivati anche tanti di quei regali da chiedere se non fosse una specie di black saturday locale, e ottimi i Cagnardi's ad accogliere tutto. Ancora un bel po' di cose da mettere a posto (le perse, i rimbalzi d'attacco concessi, se vogliamo anche il fatto che non si procaccino tanti liberi), però in un momento di ricostruzione e, soprattutto, di studio del territorio, meglio vincere che non perdere. Catalanesco, ma essenziale.

Un campionato che rischia di essere una tonnara - ieri Pesaro, pur con l'alibi dell'imprevisto addio di Sacripanti, ha perso in casa di Rieti - e che non dovrà far pensare che qualcuno possa fare facili galoppate. E dove la Fortitudo dovrà assimilare tutta una serie di regole nuove al proprio interno: Gabriel che non è Ogden con inevitabile necessità di capirlo a farsi capire, la panchina più lunga da sfruttare, in attesa del rientro di Aradori che non sarà indolore. Per l'ovvio e banale fatto che è fermo da mesi, perchè non gli si potrà chiedere di essere subito quello di prima dello stop (e con il compleanno 36 in arrivo), e perchè questa squadra ha dinamiche diverse rispetto a quelle precedenti. Insomma, questo è come se fosse ancora precampionato, dove la cosa importante è non arrivare ad acerbe conclusioni. Ma anche, dato che c'è sempre una graduatoria, non perdere troppo terreno. Ieri non è successo, tutti contenti.

Sei bellissimo - Fantinelli scintilla dopo averlo visto al nadir a Rimini. E, dato che è sempre sotto i riflettori, Gabriel: se non tira tutto quello che gli capita, quindi se seleziona le sue scelte, arrivano gli 8/10 e non i 5/20. Ieri ha anche difeso nel finale, cosa chiedergli di più? Sì, magari che conquisti qualche libero - il tabellino di Cremona gliene ha regalati 2 di cui il vero proprietario è Bolpin -, ma si vedrà.

In altomare - Un po' opaco Mian, come se l'arrivo dell'erede lo avesse appesantito (si scherza, eh). Ma forse il vero Mian è la via di mezzo tra quello di ieri e quello, fin troppo perfetto, di Livorno.

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