BASKET CITY AL MARE
Aveva sentito parlare di 'sto Caronte, Waimer, e dai giornali leggeva che si trattava di una clamorosa ondata di caldo eccetera. Adì, pensò lui, che era solo un bagnino e non sapeva entrare nei meandri delle notizie di cronaca. Quindi, non capiva dove fosse la breaking news nel constatare che, in estate, faceva caldo. Così come, ogni anno, impazziva davanti ai servizi sugli esperti che davano consigli assolutamente inediti sul come ripararsi dal caldo: non uscire nel primo pomeriggio, bere tanto, mettersi la crema eccetera. Certo, come no: altrimenti, cosa avrebbe fatto la gente? Avrebbe indossato il piumino per fare un giro a mezzogiorno? Una sciarpa e via? Ma era lui che non capiva. D'altra parte, di cosa potevano scrivere i giornali, dato che a lui di 'sti regal bambini gliene importava, lo perdoni la Regina, una beata cippa? Meglio dare una spolverata ai lettini, mentre in spiaggia il tifoso bianconero sembrava, ohibò, sereno.
Bavvy - Saremo mica diventati una cosa normale? Leggo prima che interessano due giocatori, Hardy e King, e ora scopro che li hanno firmati! Ma quando mai? Vedi, i positivi effluvi della nouvelle vague? E ora spero arrivino presto, che vengano annunciati, presentati, senza altre cose che non concretezza. Mah.
Waimer - Eh, ma da quel che leggo, i problemi non sono tanto nelle entrate, quanto piuttosto nelle uscite... Dai, diciamo la verità, se le questioni Gigli e Poeta, e se vogliamo anche Moraschini, fossero avvenute l'anno scorso, tutti a dar contro al boss. Ora invece ecco che sono manovre legittime dettate dal buon senso, e magari Poeta nemmeno sa palleggiare, o no?
Bavvy - Mah, vedi. Il problema è che quando cambia la gestione, è anche normale che tu un po' di entusiasmo ce lo abbia, anche solo per il senso della novità, e possa anche essere più indulgente di quanto non lo si era prima. Sono due, tre casi differenti. Gigli può uscire, lui dice di voler qualcosa, la Virtus risponde che non ci sta, poi è normale dialettica estiva che uno dicavoglio restare mettendo poi asterisco e, scritto in minuscolo a fondo pagina,alle mie condizioni, e l'altro risponda vogliamo farti restare e, nelle avvertenze in times new roman 0,5, alle nostre condizioni. Peccato perchè il giocatore non sarà facile da sostituire, anche solo per l'italianità, ma amen. Poeta è diverso: ha un contratto, quindi ha un coltello dalla parte del manico, ma le cose sono cambiate: è legittimo che la società si voglia prendere un regista americano (d'altra parte anche lui, in origine, doveva essere il cambio di McIntyre), come è legittimo che voglia puntare su Imbrò come cambio. E, tecnicamente, Poeta diventa un esubero: vuoi restare? Certo, ma capirai che da terzo play non puoi avere ingaggio da titolare. Poi è vero, se c'è qualcosa di firmato è anche a tutela del giocatore, ma si sa come vanno le cose in questo mondo... Spero solo che non finisca con i fuori rosa come capitava tempo fa.
Waimer - E Moraschini?
Bavvy - Moraschini è un ragazzo che avrà avuto anche infortuni eccetera, ma che forse - dico forse - non è cresciuto come ci si aspettava. Dietro di lui ci sono nuovi giovani che sembrano poter avere maggiore potenziale, e.. E' la storia più vecchia del mondo. Bello lanciare i giovani, ma se con i giovani non vinci, cosa fai? O li metti da parte, o cerchi altri giovani.
Waimer - Quindi filosocietario senza se e senza ma? Quandi invece prima andava tutto storto?
Bavvy - Non dico questo. Dico che sono tutte scelte legittime, e che magari la differenza sta anche nel come le comunichi, le decisioni controverse. E poi, ripeto, diamo un attimo di indulgenza alle nuove leve, tanto per lamentarci avremo tutto il tempo, no? Ora aspettiamo gli arrivi degli altri giocatori, sperando non ci siano sorprese o cose simili. Insomma: vogliamo ripartire, poi non sto qui a fare la tara su quanti siano o siano stati gli abbonati, perchè poi ci conteremo a ottobre. Di tempo ce n'è, ora fammi stare un attimo in pace...
Waimer guardava, e tutto sommato non è che gli interessasse poi tanto andare avanti nel ricordare come, di solito, le tregue polemiche del suo ospite durassero poco. Però il caldo aumentava, e lui come sempre ad un certo punto decideva che, piuttosto che disquisire di basket con gli astanti solo per far loro piacere, era meglio andare a cercar bellezze spiaggiaiole. Andatemi a chiamare scemo, chiosava, mentre leggeva un giornale nazionale che diceva King alla Fortitudo. Ma non era andato in Virtus, si chiese? E si convinse sempre più che erano meglio le bellezze femminee.