(foto Valentino Orsini)
(foto Valentino Orsini)

Alla fine la bella notizia, forse. Stanno tutti bene, rientra Aradori, c'è stata una settimana extra di sosta forzata utilizzata per migliorare il recupero, e la Fortitudo domenica dovrebbe essere al completo. Che vuol dire tutto e niente, e lo vediamo con Panni: problematica meno grave di quella di Pietro, ma condizione ancora in ritardo dopo un mese di agonismo. Quindi, non ci si aspetti da Aradori prove come quelle dell'inizio della passata stagione, e lo si faccia recuperare senza furori ed ansie.

Oltretutto, quello che le prime giornate hanno detto è che la Fortitudo ha forse qualche problema difensivo più di quanti non ne abbia in attacco, e in questo caso non potrà certo essere il numero 4 a risolvere le questioni: buon lavoro quindi a Cagnardi, che dovrà costruire labirinti difensivi ove evidenziare i pregi di alcuni e camuffare i difetti di altri. E, in attacco, far convivere elementi che, sulla carta, potrebbero pestarsi i piedi: lo si diceva anche l'anno scorso, quando ci accorgemmo che Ogden giocava a latitudini più da 3 che non da 4, stavolta è ancora peggio dato che Gabriel, da 4, proprio non si vede.

Verona, quindi. Obiettivo promozione per gli scaligeri, che conservano in panchina Alessandro Ramagli e che hanno iniziato la stagione con gli alti e bassi tipici del momento: 4-3, fattore campo molto relativo (2-2 in casa e 2-1 fuori) con buon attacco e difesa ancora da aggiustare. L'ex Virtus Jacob Pullen ne fa 20 di media in esterno mentre l'altro straniero è il lungo Cannon (10+7). Attenzione all'altro lungo Esposito (14+7) così come il già visto da queste parti Palumbo (6+4) e l'altro ex bianconero Penna. In rampa di lancio l'ala Faggian.

Si gioca domenica, ore 18, diretta LNP Pass e Radio San Luchino.

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