Vediamo, mese per mese, il 2021 della Virtus. Un anno in ogni caso storico, visto il ritorno dello scudetto sulle maglie bianconere dopo vent’anni, e anche la crescita della squadra femminile che ha visto l’arrivo di Cecilia Zandalasini (tra le altre) e l’esordio assoluto in Europa. Per il futuro, le ambizioni restano immutate e molto alte.

GENNAIO
La Virtus vince a Trento e chiude al quarto posto il girone di andata. Partono bene anche le top 16, con tre vittorie. Una brutta sconfitta, a Brescia, per il resto un mese di sole vittorie (Cantù e Cremona).

FEBBRAIO
La Virtus vince a casa del Buducnost e si qualifica, e poi a Reggio, mentre Pajola prolunga fino al 2025. In coppa Italia però le cose vanno male, brutta prova e sconfitta contro Venezia già ai quarti. Il mese si chiude con la vittoria contro Varese, nel recupero, senza coach Djordjevic, a riposo per un lieve malore.

MARZO
A Lubiana la Virtus vince una partita folle e bellissima, e conquista il primo posto nel girone di Top 16 e troverà Badalona nei quarti. Rientra Pajola, dopo un lungo infortunio. Dopo un paio di vittorie sofferte in campionato e la sconfitta a Brindisi arriva il quarto di finale di Eurocup: i bianconeri giocano bene e vincono 2-0, guadagnandosi la semifinale con Kazan. Il mese si chiude con il derby casalingo: la Segafredo vince senza particolari problemi, ma perde Markovic per infortunio alla caviglia.

APRILE
Dopo la vittoria a Sassari arriva il momento più importante della stagione, la semifinale di Eurocup. La Virtus vince gara 1 - dopo che Bertomeu, da ospite bianconero, ha detto che non ci saranno wild card per le italiane - perde gara 2 in Russia e perde anche gara 3 a Bologna, subendo 107 punti, con Markovic in condizioni precarie, e Tessitori out per una positività last-minute. La delusione per aver fallito il principale obiettivo stagionale è enorme, e si inizia subito a parlare di sostituti di Djordjevic. La reazione si vede pochi giorni dopo a Milano, dove la Virtus di fatto non gioca il primo tempo, poi però si riscuote, e viene fuori una sconfitta più che onorevole. Contro Treviso la Virtus vince e conquista il terzo posto.

MAGGIO
Max Menetti prevede la Virtus campione d’Italia, e sul momento nessuno gli crede. Col senno di poi avrà ragione lui. I bianconeri perdono con Trento e arrivano terzi a fine regular season, trovando proprio la Treviso di Menetti ai quarti. Le prime due partite sono vinte, ma senza brillare. A metà di gara 3 la Segafredo è sotto di 15 con 61 punti subiti, e lì scatta qualcosa. Dal secondo tempo di quella partita inizia la cavalcata trionfale. Treviso è rimontata e battuta, parte la semifinale con Brindisi e i bianconeri vincono le prime due partite in trasferta, ipotecando la finale.

GIUGNO
In gara 3 si rivede il pubblico alla Segafredo Arena, e la Virtus conquista la finale con Milano. Mentre l’AD Luca Baraldi si fa male in bicicletta ed è costretto a una lunga degenza i bianconeri partono ancora da sfavoriti, ma ancora una volta sorprendono tutti. Milano è dominata addirittura 4-0, e il giorno 11 giugno le Vu Nere vincono lo scudetto dopo 20 anni esatti.
Coach Djordjevic - il cui rapporto con la società non era mai nuovamente decollato dopo l’esonero lampo di dicembre 2020 - comunque non resta, e pochi giorni dopo la Virtus annuncia un allenatore di grande prestigio, Sergio Scariolo.
Le prime mosse del tecnico bresciano sono all’insegna della continuità. L’idea è di confermare nove giocatori, ma non andrà così. Su capitan Ricci infatti ci sono le sirene di Milano, che fa un’offerta molto importante. Il mese si chiude con il rinnovo di Kyle Weems e con un acquisto a sorpresa, Michele Ruzzier prelevato da Varese.

LUGLIO
Rinnovano anche Hunter e Abass, mentre il nome di Kevin Hervey inizia a circolare parecchio, e dopo alcuni giorni di trattativa viene ufficializzato. Su Hunter arriva però una doccia fredda, con la sospensione da parte del TNA per cannabis, rilevata in occasione della finale scudetto. La società, dopo alcuni giorni di riflessione, deciderà di rescindere il contratto firmando nel contempo Mam Jaiteh. Intanto rinnova anche Teodosic, e inizia a circolare il nome di Ekpe Udoh. Anche lui, dopo alcuni giorni di trattativa, viene ufficializzato. Il promettente lungo Gora Camara viene girato in prestito a Pesaro, mentre Sasha Djordjevic firma al Fenerbahce.

AGOSTO
Si cerca il playmaker nella free agency NBA, e a sorpresa - dopo vari abboccamenti con Chris Chiozza - arriva Nico Mannion, un colpo decisamente grosso vista l’età e le ottime cose in Nazionale. Arriva anche Marco Ceron per completare il roster, mentre all’Arcoveggio si iniziano a vedere le novità richieste da Scariolo: una macchina sparapalloni, un nuovo software statistico e anche un “mental coach”. La Virtus si raduna e parte per Folgaria, ma Nico Mannion non va coi compagni. Inizialmente si ipotizzano 7-10 giorni di stop, ma presto si capirà che è qualcosa di più serio, un virus che gli ha fatto perdere tanti chili e che lo costringerà a un paio di mesi di stop. Marco Belinelli è il nuovo capitano.

SETTEMBRE
Tempo di amichevoli, mentre si cerca qualcuno che possa puntellare l’assenza di Mannion. Arriva un giovane americano, Ty-Shon Alexander. A Monaco i bianconeri si confrontano con il livello Eurolega - senza demeritare - e poi è già tempo di Supercoppa. Contro Tortona si fa male Udoh, iniziando la terribile sequela di infortuni. Tendine rotuleo e stagione sostanzialmente finita. I bianconeri battono anche Venezia, dopo un match molto tirato, e ancora Milano in finale, qui più nettamente. Il primo trofeo stagionale è della Virtus. Il campionato inizia con una netta vittoria a Trento, ma anche qui c’è un infortunio serio, crociato per Abass e prognosi di sei mesi. Al posto di Udoh arriva Jakarr Sampson.

OTTOBRE
Il sostituto di Abass è Isaia Cordinier, che viene firmato dopo una trattativa non semplice. Intanto la Virtus gioca bene e vince contro Varese e a Venezia. I problemi fisici continuano: si ferma Jaiteh per un problema al dito, poi capiteranno stop anche a Belinelli e Pajola. Contro Trieste facile vittoria ed esordio di Mannion, che però si ferma quasi subito per un problema alla schiena. Inizia anche l’Eurocup, bene con vittoria a Bursa, poi ci sono due sconfitte in fila in campionato, a Napoli e a Tortona, con in mezzo una vittoria non brillante contro Ulm. E’ il primo momento di difficoltà della stagione. Intanto Massimo Zanetti diventa presidente, e lancia un aumento di capitale da 2 milioni di euro che di fatto lo porterà a controllare totalmente la Virtus, mentre Luca Baraldi diventa CEO.

NOVEMBRE
A Podgorica arriva la terza sconfitta, dopo aver subito una rimonta. Contro Pesaro si torna alla vittoria, ma contro Valencia - nell’ultima al Paladozza - i bianconeri dilapidano un +21 e vengono sconfitti 96-97. Belinelli ha una borsite al gomito e si opera, mentre a Brescia c’è un’ottima reazione e una facile vittoria. Vittoria contro Venezia in Eurocup e contro Brindisi, che significa secondo posto solitario.

DICEMBRE
Contro Sassari la Virtus vince in overtime una vera battaglia, ma perde per strada tre giocatori. Caviglia per Cordinier e Sampson, menisco per Hervey, mentre Mannion continua a non essere disponibile. Pur con le rotazioni decisamente accorciate (e il prezioso contributo di Alexander e Ruzzier) i bianconeri vincono a Lubiana, a Cremona, con Patrasso. Si arriva al derby, che viene vinto faticosamente, ma è comunque l’ottava vittoria in fila. A Gran Canaria la fatica presenta il conto ai bianconeri, che cedono in maniera netta nel finale e vengono sconfitti. L’anno avrebbe dovuto chiudersi con il big match di Santo Stefano contro Milano, ma se ne riparlerà a gennaio. I vari focolai nelle squadre infatti costringono alla quarantena prima la stessa Milano, poi anche la Virtus, che viene “liberata” solo il 29 dicembre, in tempo però per vedere rinviata la giornata del 2 gennaio. L’anno si chiude quindi con soli allenamenti, in vista del big match di Milano, che viene fissato per mercoledì 5 alle 16, davvero un orario infelice.

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