Alla vigilia dell'esordio Mondiale il coach dell'Italia Gianmarco Pozzecco è stato intervistato da Piero Guerrini su Tuttosport.
Un estratto delle sue parole.

"Non c'è una squadra clamorosamente imbattibile. Nemmeno per gli USA è così scontato. Non è il Dream Team 1992. Ci sono squadre che mi piacciono tantissimo: come Germania, Canada. Poi penso a Francia, Lituania, Slovenia, Spagna, Brasile, Australia. Ci sono 12­-13 nazionali da medaglia. E una finirà dodicesima.
L'Italia in preparazione ha giocato sempre con lo stesso volto, fosse sotto o avanti. Vero, ho grande considerazione, enorme stima del gruppo per questo. I ragazzi interpretano la pallacanestro con grande connessione. Sono focalizzati, desiderosi, appassionati. E vivono con grande senso di responsabilità verso i colleghi italiani. Tutti loro hanno un presente e/o un futuro definiti, una carriera scritta anche economicamente. Però vogliono mostrare che gli italiani meritano considerazione.
Nel suo sogno ideale, il mondiale come finisce? Parliamo di sogno. La differenza è sottile. Se mi chiedesse cosa meritano i ragazzi, direi il top. Non pongo limiti.
Possiamo perdere, ma non cambierei nessuno dei ragazzi con altri. Se saranno più bravi di noi, lo accetteremo. Non firmerei per terzo, quarto, quinto o secondo posto. Andiamo e giochiamocela, il sogno è uno solo. Se uno sogna vuole tornare a casa avendo vissuto e ottenuto il massimo.


(foto Fiba Europe)

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