Avellino - Flats Service Fortitudo Bologna, il dopopartita

Ok, è un campionato dove una volta che si applaude una squadra questa perde - citofonare Udine - e dove tutto sommato ci sono ancora un sacco di cose possibili, ma la sconfitta di ieri della Fortitudo ad Avellino ha lasciato un certo amaro in bocca: squadra spenta, confusione in campo, e tante cose che non sono state poi citate da Caja nel post partita. Dove si sarebbe potuto evidenziare il momento jellato della truppa, con giocatori influenzati e il sovraccarico di infortuni, e si è invece preferito apprezzare lo sbattimento di quasi tutti, Freeman escluso. Ma, per tante ragioni, la Effe di ieri è sembrata a lungo una squadra in precampionato: posizioni sul campo da ristudiare, dubbi difensivi, un accenno di zona nel finale e tanta teoria più che pratica. Piombata mestamente sul -15, poi, la sfuriata di Gabriel (17 punti in 5'10") che ha portato la squadra - o meglio, lui - ad avere pure il tiro del sorpasso. Ciccato.
Gabriel, appunto. La Fortitudo avrà assolutamente bisogno di trovare un equilibrio sopra le follie del suo giocatore di punta. Che sarebbe dovuto tornare in squadra in maniera soft, e che dopo poche azioni aveva già mostrato soprattutto i suoi lati negativi: tiri scriteriati, difesa inesistente, tre falli ed una espulsione evitata per pura bontà arbitrale. Irrritante fino a quando nell'ultimo quarto ha fatto quello che ha fatto, ovvero continuare a tirare sempre ma stavolta beccandoci. Se prima dell'infortunio il suo rendimento era comunque discusso al di là delle cifre una ragione ci sarà stata, e da qui si dovrà ripartire: un Gabriel che si prende la squadra sulle spalle nel momento del bisogno è quel che serve. Una squadra che viene assorbita da continui tiri da 8 metri, forse, no. Ora altri 10gg senza basket, in attesa degli ennesimi responsi medici sui dolori di Aradori - e magari sul polpaccio di Fantineli, ieri comunque tornato in campo per gli ultimi minuti. La fortuna è cieca, Gabriel tira sempre, la sfiga ci vede benissimo.
Sei bellissimo - Se alla fine di una partita del genere il migliore in campo è stato Cusin con i suoi 40 anni, al netto del plauso per la sua pazzesca professionalità, il resto della squadra va rivisto.
In altomare - Troppi sono stati scarichi, influenze o meno. Alla fine è stato additato Freeman, fin troppo molle nel farsi circumnavigare dagli avversari. Ma attorno a lui non è che ci siano stati baldanzosi guerrieri. E la casella degli assist di Fantinelli, ferma a zero. In A2 non gli capitava dall'ottobre del 2016, ancora in maglia Treviso (in Fortitudo l'ultima fu nel famoso crollo casalingo con Napoli della primavera del 2022). Al netto della prova non vigorosa del Capitano, forse è il caso che qualcuno uniformi il criterio di attribuzione degli assist. Ieri, ad Avellino, si è andati veramente, veramente, a casaccio.