Andrea Tassinari, nato e cresciuto nel settore giovanile Virtus, ora è un giocatore dell'Andrea Costa (in prestito) e domenica ritroverà i bianconeri da avversario.
Riccardo Rossi su Stadio ha intervistato il playmaker centese, classe 1996.
Ecco le sue parole:

Domenica non l'abbiamo persa all'ultima azione, sì li abbiamo sbagliato, ma i veri errori li abbiamo commessi prima e quasi tutti in difesa. Stiamo lavorando duro sull'uno contro uno difensivo e su come contenere il pick n' roll altrui, però ad Ancona non siamo riusciti a mettere in pratica quando studiato. E poi abbiamo sofferto davvero troppo a rimbalzo, una differenza del genere si paga. Sì, sappiamo di essere più piccoli degli altri, che ci manca un 4 di ruolo e ora anche Borra, però dobbiamo tio-vare il modo di compensare questo gap e, comunque, per come giochiamo in attacco, i rimbalzi sono fondamentali, rappresentano la benzina di tutto.

Inevitabile che il prossimo incrocio con la Virtus rappresenti qualcosa di particolare per Tassinari, visto che oltre a tifarci in curva, per i colori bianconeri, il giovane emiliano li ha anche portati al titolo tricolore durante le stagioni del vivaio: E' chiaro che la sento, ma cerco di non pensarci. Alla Virtus ho giocato per 9 anni, vivendo là e svolgendo tutta la trafila delle giovanili, insomma è un po' come casa mia. La sfiderò per la prima volta in una partita ufficiale e ci tengo a fare bene. Se sogno di tornare lì? Beh, io sono tifoso virtussino fin da piccolo, andavo in curva a Casalecchio e mio fratello ha giocato alla Virtus, certo che sogno prima o poi di arrivare in prima squadra lì, però il mio presente è l'Andrea Costa e conta solo dare il massimo per lei. Mi piacerebbe ripetere quanto fatto da Penna, uno dei ragazzi nel roster di coach Ramagli che conosco bene ma, ripeto, per questo ci sarà tempo, in futuro.

L'impatto con l'A2 è stato duro, specie a livello d'intensità. Un conto è correre su e giù per il campo in B, un altro farlo in A2 e a maggior ragione con una squadra costruita come la nostra, ovvero con 4 esterni e un lungo. In difesa credo di aver fatto vedere che ci posso stare, evitando quegli errori tipici della gioventù che ogni tanto sono portato a commettere.

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