Intervistato da Valerio Bianchini per i suoi 85 anni, Dan Peterson ha rilanciato l'idea di ridurre il numero degli stranieri.
Un estratto delle sue parole alla Gazzetta dello Sport.
Primo: preferivo i 30 secondi per permettere lo schema e l'opzione. Oggi, finisce tutto in uno ­contro­ uno e molti tiri forzati. Secondo: amavo l'area dei tre secondi trapezoidale! Terzo: non sono tifoso del tiro da tre. Mi possono dare dell'anacronistico ma è così. Nessuno tira dalla media distanza, fuori dall'area dei 3 secondi e dentro la linea dei tre punti. Così si rinuncia a oltre 50% della zona offensiva! Un delitto.
Poi, abbiamo perso il palleggio-arresto-tiro e il tiro in sospensione, usati da pochi giocatori oggi. Abbiamo perso anche il grande movimento in attacco. Difendere contro le squadre di Gamba, Taurisano o Zorzi, che erano sempre in movimento, è stato un incubo. Poi, io sono un nostalgico. Amavo l'idea di avere giocatori italiani in squadra.
Vorrei vedere un ritorno a due, massimo tre, non ­italiani in squadra. La Nazionale avrebbe giocatori di livello per le grandi manifestazioni della FIBA. Opinione personale".

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