Cagnardi, "Non ci nascondiamo, ma sarà un campionato molto competitivo"
Devis Cagnardi è stato ospite di Sport Club su E-Tv.
La Supercoppa non viene mai festeggiata tanto, ma voi ci tenevate molto. “Quando si vince una competizione ufficiale è giusto festeggiare. Ci eravamo preparati al meglio dal punto di vista emotivo, mentre da quello fisico siamo nel pieno della preparazione. Siamo andati a Livorno, come anche le altre, per vincere. quando c'è in palio una manifestazione, si smette di scherzare”
In cosa è migliorabile questa squadra? “Tanti aspetti, banale dire tutti. Nello specifico forse gli alti e bassi: ok la stanchezza, ma ci sono automatismi ancora non a posto e migliorabili. Manca una settimana all'inizio del campionato, ci sarà bisogno di maggiore equilibrio e non accontentarsi del tiro da 3 punti. Dietro, abbiamo opposto poca furbizia quando i singoli avversari si sono accesi”
Banchi disse che la sua Virtus non era al livello in cui sperava di essere. Voi a che punto siete? “Siamo dove auspicavamo di essere, l'obiettivo era iniziare il campionato con una certa identità, che non vuol dire essere al 100% ma cercare di andare in campo in un certo modo. La qualità manca ancora un po', nel roster non siamo equilibratissimi perchè ci mancano due giocatori nello stesso reparto e questo ci ha obbligato ad esperimenti anticipati. Abbiamo usato queste assenze per provare assetti differenti, questo ci ha tolto un po' di equilibrio ma ci ha fatto andare avanti nella risoluzione di problemi che potranno arrivare”
La Fortitudo pare più forte di quella dell'anno scorso. Cosa ti ha chiesto, la società, la A1? “Questo no. Dobbiamo fare un campionato positivo senza nasconderci: non sarà come l'anno scorso, quando c'erano 16 posti playoff e 2 promozioni, ora ci sono 20 squadre in tutto, sono cambiate le regole sugli under, quindi può essere vero che la squadra abbia qualcosa in più rispetto al passato. Ma intanto non siamo al completo, poi la formula è cambiata: una promozione diretta e poi bagarre, con almeno 10 squadre che potranno lottare”
Aradori vi manca. In estate, in spiaggia, era molto fiducioso. “E' a buon punto. Lo staff è di alto livello, lui si è reso totalmente disponibile ma non è ancora inserito in gruppo. Ha iniziato a correre e a fare esercizi specifici e tiro da fermo, se vogliamo fare una tabella vorremmo cercare di recuperarlo verso la 7-8° partita di campionato. Ma per giocare in una singola partita è lontano”
Però puntate alla promozione. “Ho la fortuna di allenare in una società come la Fortitudo, con giocatori ambiziosi, questo non vuol dire essere presuntuosi ma provare a vincere sapendo che tipo di campionato sarà questo. Non ci nascondiamo, ma ci sarà molta competizione, quindi ci saranno momenti positivi e altri difficili, qui per vincere servirà costanza, resilienza, non sarà pensabile essere sempre in testa”
La trattativa con Gabriel come è andata? “Ha una grande intelligenza. Ci sono stati molti incontri telefonici con me e Basciano, ha voluto sapere la situazione della società e della squadra, il mio sistema di gioco e le richieste sia singole che di squadra. Ha fatto le sue valutazioni, la trattativa è stata abbastanza lunga ma stimolante, per un allenatore. Io ho avuto subito le idee chiare su chi avevo davanti, lo avevo già affrontato da avversario e, da bresciano, ho avuto contatti diretti che me ne hanno parlato. Lo conosciamo, potrà avere qualche problema ma è un giocatore di altissimo livello”
La Virtus? “Me la sono guardata dopo. Ottima partita. Piacevole da vedere, si sono capiti i sistemi degli allenatori. Conosco Polonara, è giocatore di grande determinazione, ha sempre avuto la giusta umiltà umana ma la dedizione per fare sempre passi in avanti. E le recenti vicissitudini dimostrano quale sia il suo carattere. Ha perso, so che non sarà contento”
Cosa hai in mente per la Fortitudo che verrà? “Per ora abbiamo solo 3 giocatori dello scorso anno, per rispetto non inserisco ancora Giordano. Abbiamo cercato, con Basciano, di avere un trattatore di palla in più perchè in una stagione lunga ce ne sarà bisogno, e io vorrei fare transizione. Oltre al fatto che Fantinelli potrebbe avere cali fisiologici, per cui uno come Sabatini sarà molto utile. Per quello che riguarda i lunghi, quando sono arrivato era un mercato quasi finito: siamo riusciti a prendere un giocatore di grande carattere come Battistini, che ha grande attitudine al lavoro sporco e al rimbalzo. Poi per fortuna c'era Cusin: vero che ha 39 anni e il meglio lo ha già dato, ma è un aiuto agli stranieri. Non c'erano alternative, ora i lunghi sul mercato degli italiani sono merce inesistente. Abbiamo preso Mian perchè uno come lui ci serviva vista l'assenza di Aradori. Per ora gli equilibri stanno andando bene ma siamo ancora a livello embrionale. Il campionato inizierà con tante partite di fila, ci sarà da lavorare”
Hai parlato con Caja? “Sì perchè ci conosciamo, ci siamo sentiti anche in passato per scambi di idee. L'ho sentito prima di venire a Bologna e a trattativa chiusa, come si fa tra colleghi se il rapporto con l'allenatore precedente è buono sono cose che si fanno”
Caja ha speso ottime parole su di te, ma fuori dalle righe che ti ha detto? “Il ruolo dell'allenatore è diverso dagli altri, noi siamo sempre in equilibrio precario, dipendiamo da risultati e da rapporti con la società. Non abbiamo minimamente toccato le sue questioni con la Fortitudo, abbiamo parlato di tutte altre cose”
E sportivamente che ti ha detto? “Gli ho solo chiesto informazioni sui giocatori che ha allenato, come ho fatto sempre in carriera”
Chi è stato il primo a chiamarti per venire in Fortitudo? “Teo Alibegovic”
Nel programma è stata poi annunciata e festeggiata la prossima paternità di Aradori.
Il video della trasmissione