Flats Service Fortitudo Bologna - Acqua San Bernardo Cantu', cronaca
Flats Service Fortitudo Bologna – Acqua San Bernardo Cantu’ 74-57
Iniziare la partita immergendosi nelle sabbie mobili di una avversaria più fisica, piombare a -15 dopo aver sbattuto mille volte la faccia contro le altrui difese, e poi capire che se la merce è quella, ecco, anche da ‘ste parti in vetrina si possono mettere i pettorali. Così la Fortitudo smina il campo e ne esce con il classico mercoledì da leoni, andando a dare l’ennesimo messaggio ad un campionato che, insomma, non sembra esattamente avere un padrone. E allora, perché no?
Cronaca
Si parte con ricordo fossaiolo del Lungo, e non serve dilungarsi. Poi è una Fortitudo che va a rilento, che si sblocca dopo 3’ ma che soffre, davanti, la fisicità ospite. Durissimo pino punitivo per Thomas dopo un fallo in attacco, clima già torrido – pur con Paladozza che paga l’inevitabile tributo alla Cempions Lig – e Caja che cerca, senza riuscirci (!) di prendere il classico tecnico psicologico. Ma è una tonnara continua: McGee entra e sono tre falli in tre azioni, una tripla di Valentini con la Fortitudo in quattro per Bolpin fermo a terra porta ad altri sacramenti cajeschi non sanzionati, e ad ogni modo è 18-9 per Cantù. Smadonna anche Brienza, in una curiosa par condicio, pure lui senza grandi T, è durissima, 20-11 esterno al 10’.
Se si collassa a -15 è però colpa di Bologna, che non riesce a trovare la via dell’area e viene rimbalzata ad ogni possesso. Alla fine i tecnici non possono non arrivare (Aradori, ormai esausto), ma la raffica di liberi data a Cantù viene respinta dal ferro. La bagarre aiuta la Fortitudo, che grazie anche ai tanti errori ospiti dalla lunetta rosicchia un bel po’: Aradori si carica nella tonnara, 37-33 Cantù al 20’.
L’assetto a 4 piccoli aiuta tanto, e con gli esterni si arriva anche al primo vantaggio della serata, 43-42 al 24’. E’ una imprevista sinfonia, chiudendo dietro e capendo come attaccare davanti. 17-0 di parziale, 54-42, andando a dare una frustata d’orgoglio ad una partita in precedenza fin troppo viscida, e 56-44 al 30’.
McGee viene perso due volte, sono 6 punti, e si deve provare con l’assetto corto a metterci un fermino. Funziona, tanto da poter permettere a Caja anche qualche rotazione in più, anche perché Cantù in attacco non sa più che pesci pigliare. Non c’è più niente di cui aver paura, gloria per tutti.