MILANO - VIRTUS, IL DOPOPARTITA
Bicchiere mezzo pieno: i passi avanti della Virtus di ieri sono stati notevoli, e senza Ray i bianconeri se la sono giocata a Milano, restando in partita per 35’.
Bicchiere mezzo vuoto: contro una squadra forte ma parecchio discontinua (tanto che alla fine Repesa non era contento) è arrivata comunque la quinta sconfitta consecutiva, che inchioda ancora le Vu Nere all’ultimo posto in classifica.
Alla fine la sintesi può essere una posizione intermedia: di sicuro quella vista a Milano è la miglior Virtus dal primo tempo di Brindisi, quasi un mese fa. Pittman ritrovato, aggressività da parte di tutti, notevoli passi avanti di Vitali. I clamorosi passaggi a vuoto visti con Capo D’Orlando e Caserta sono stati quantomeno limitati. Da qui si può e si deve ripartire. Non si deve dimenticare, però, che alla Milano di oggi - ben lungi da essere una schiacciasassi - sono bastati 15 minuti da Milano, dieci nel primo tempo e cinque nel finale, per mettere una quindicina di punti tra le due squadre. E se il reparto lunghi - con Pittman e Odom - bene o male funziona, tra gli esterni la coperta resta molto corta, con l’assenza di Ray che acuisce problemi ormai perenni. Penny Williams è partito a razzo, con 11 punti nei primi 5’, ma poi è totalmente sparito dalla partita. E Simone Fontecchio continua a viaggiarte in un tunnel da cui non si vede l’uscita. Il pescarese in stagione tira col 36% da due e il 13% da tre: non proprio cifre da futuro giocatore NBA, ecco. Certo, non va dimenticato che ha 20 anni ancora da compiere, ma su Fontecchio le aspettative erano diverse, e la squadra è stata costruita pensando a un rendimento ben diverso per lui.
Il ricorso al mercato è quindi necessario, e se possibile da subito, in modo da avere un giocatore già pronto per la partita casalinga di lunedì prossimo contro Sassari, che la Virtus deve provare a vincere a qualsiasi costo.
Infine, la questione societaria. In settimana si deciderà il futuro di Sandro Crovetti, e a ruota ci sarà la riunione della proprietà per l’approvazione del bilancio. Ma lo scossone è arrivato sabato pomeriggio, con la voce dell’acquisizione del club da parte di Massimo Zanetti diffusa da Jack Bonora su èTV. La Fondazione ha prontamente smentito, se poi dietro a questa voce vi sia davvero qualcosa di concreto lo si vedrà nel prossimo futuro. Un eventuale interessamento del patron della Segafredo - attuale socio - a prendere il controllo della Virtus sarebbe di sicuro una buona notizia, viste le sue disponibilità economiche. In alternativa, bisogna sempre rifarsi alle parole di Pietro Basciano al momento del suo insediamento: la Virtus va riportata dov’era, e quindi ben lontano dall’ultimo posto in classifica. E perchè questo accada occorre aumentare sensibilmente il bugdet per la prima squadra, non ci sono alternative.