Scorie del derby, o semplicemente una Fortitudo che dopo i disastri di mercoledì sente ancora i lividi sulla propria pelle e sui propri muscoli. Fatto sta che Trieste, che poteva essere una buona occasione di riscossa, diventa la seconda tappa di una via Crucis obiettivamente imprevedibile, una settimana fa. Ma concedere oltre 50 punti nel secondo tempo al peggior attacco della serie A non è il modo migliore per riscattare i guai stracittadini. Cenone scarno, per la Fortitudo che ora ha una settimana per ricordare quello che era, prima della volata per le, comunque non in programma a settembre, Final Eight.

Si parte con Trieste che sembra la Virtus: 10 punti filati, se non sono tutte schiacciate poco ci manca, e fantasmi che devono essere scacciati grazie al fatto che in realtà Trieste non è la Virtus. E quindi alla F basta un minimo di attenzione, la scossa di Robertson, e partita che si mette sui binari della parità, con il 16 pari al 10’.

Entra la Fossa dopo un ritardo dovuto ad avaria al pullman (rottura del cambio, ultimi chilometri solo in quarta), mentre la partita rimane un continuo vorrei-ma-non-posso da parte di entrambe: la Fortitudo è slegata e deve affidarsi al solito Sims, Trieste costruisce meglio ma non la mette mai, e si resta in parità. Bologna ci mette quasi 8’ a commettere il primo fallo del secondo quarto (un classico, pare), e per nasare il vantaggio ha bisogno di due fortunosi giochi da 3 di Aradori. Basta e avanza per chiudere il tempo avanti, con tanti liberi conquistati, e 39-35 al 20’.

Bologna tiene la testa per ancora un po’ di minuti, ma come già in altre occasioni al girar di cambi la tensione cala, e in un amen, specie in difesa, la torta si sgonfia. Dal 52-48 del 24’ è un lento collassare, con gli esterni triestini che puntano il canestro e non trovano quasi mai replica, con Daros che ruba palla ad Aradori a metà campo e poi appoggia indisturbato, con 32 punti presi in 10’ che fanno arrivare al 30’ sul 57-67.

La difesa resta un colabrodo, si rivitalizzano Elmore e Jones, e in uno-due amen il punteggio dice che la Marianne è 63-79. Si dovrebbe provare a puntre sull’altrui braccino, ma Aradori cicca il -10 e Cavaliero di riflesso ribolla il +16 a 3’ dalla fine, rendendo ardua la rimonta. La Fossa chiede 10 leoni, ma non è giornata per ruggiti: Mitchell schiaccia al volo, altra persa, fine dei giochi con Martino quasi in campo a tuonare contro i lenti rientri dei suoi. Tecnico finale a Stipcevic, giornataccia.


(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)

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