Gaetano Gebbia, intervistato da Backdoor Podcast, ha ricordato come riuscì a "scoprire" Manu Ginobili e a portarlo in Italia, grazie ad un contatto fornitogli da Hugo Sconochini, anch’egli passato da Reggio Calabria.

Arrivando alla domanda scontata, quella su Manu Ginobili: come si è svolto il lavoro di scouting su di lui? Un’operazione del genere sarebbe replicabile al
giorno d’oggi?
Ginobili, dal punto di vista del reclutamento, è l’esempio degli elementi necessari per fare scouting. Essi sono tre: competenza, intuito e un pizzico di fortuna. Manu è arrivato a Reggio Calabria grazie alla competenza nel recepire informazioni su di lui, c’è stata un’intuizione e chiaramente un po’di fortuna nell’accettare la sfida. Probabilmente oggi è più difficile realizzare cose del genere, ma non escludo che possa arrivare uno sconosciuto ed esplodere, sebbene sia molto più facile reperire contatti e la rete di scouting è molto più ampia.

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