VIRTUS - BRINDISI, IL DOPOPARTITA
Alla fine il basket è fatto anche di episodi, e per una volta gli episodi hanno premiato la Virtus. Tre supplementari a Bologna non si vedevano dal dicembre 2010 (vittoria con Cremona 116-100, con 36 punti di Koponen), e alla fine sono arrivati due punti di importanza capitale, vista la contemporanea resurrezione di Capo D’Orlando. Adesso i bianconeri hanno tre squadre alle spalle, in attesa della partita di stasera tra Pistoia e Pesaro.
Detto che sulla grinta e la voglia di difendere di questo gruppo nessuno può avere nulla da dire - e da questo punto di vista Giorgio Valli ha parlato giustamente di Virtus commovente - resta da limare la questione dei passaggi a vuoto, senza i quali non ci sarebbe stato bisogno di supplementari. Sul +16 nel terzo quarto - con Brindisi all’angolo - si è arrivati a contatto nel finale, arenandosi totalmente in attacco contro la zona brindisina, che ha riaperto una partita che sembrava già incanalata verso i bianconeri.
In ogni caso sono arrivati i due punti e contavano solo quelli, per evitare lo psicodramma e trovare la fiducia necessaria per preparare al meglio lo scontro diretto di lunedì prossimo in Sicilia, dove la Virtus dovrà cercare la vittoria in trasferta a un anno esatto dal suo ultimo successo, che fu proprio al PalaFantozzi.
Da domani Allan Ray tornerà col gruppo, e si vedrà se sarà abile e arruolato per lunedì. Di certo un Courtney Fells come quello di ieri (23 punti e grande personalità) è difficile da lasciare in tribuna, mentre quello delle tre partite precedenti dovrebbe pagare il biglietto per vedere la partita. Sarà la prima volta in cui ci saranno problemi di abbondanza, e sul turnover ovviamente dovrà esprimersi lo staff tecnico. In ogni caso l’ex San Lorenzo, che giovedì sera sembrava già tagliato, è stato fondamentale per la vittoria di ieri.
Tra gli altri prova solida e concreta di Mazzola, e buono anche l’esordio di Hasbrouck all’esordio, decisivo nel terzo overtime: il suo ingresso al posto di uno spento Fontecchio è stata probabilmente la mossa chiave della partita.
Va citato anche un Michele Vitali sempre più positivo, nettamente il migliore dei tempi regolamentari e ormai una certezza anche in attacco. Insomma, per una sera il bicchiere è bello pieno, e si può guardare al futuro con un po’ più di ottimismo.
Infine, anche se la partita è risultata da vietare ai deboli di cuore, uno spettacolo di 55 minuti è stato comunque un piacere da vedere per i quasi 6000 della Unipol Arena, e un bello spot per il basket italiano. Il livello del campionato è basso, inutile girarci intorno. Ma almeno c’è molto equilibrio, e questo fa sì che parecchie partite siano piacevoli da vedere.