IL DOPOPARTITA DI BARCELLONA-VIRTUS
Una partita praticamente perfetta, condotta per 39 minuti su 40. Per vincere a Barcellona serviva questo, e la Virtus di ieri ha dato prova di carattere e durezza mentale. Tutti hanno dato un grande contributo difensivo, Ojeleye e Lundberg (che erano decisamente mancati) hanno guidato l’attacco, insieme a Teodosic. Ma davvero è stata una grande prova di tutta la squadra, anche dei lunghi, a parte i consueti (e ormai cronici) troppi rimbalzi offensivi concessi.
Una vittoria al Palau Blaugrana non è come tutte le altre. Come quella di Madrid, certifica ancora una volta che la Segafredo è tornata in Eurolega e l’ha fatto per restarci. E, alla fine del girone d’andata, i bianconeri sono lì. 8 vittorie e 9 sconfitte, e zona playoff nei radar.
Magari c’è un po’ di rammarico per qualche partita gettata via, ma nel complesso i bianconeri sono dove volevano essere, nonostante i tanti infortuni.
Gli infortuni fanno parte del gioco - ovviamente - ma un calendario durissimo come quello dell’Eurolega attuale aumenta i rischi. Già domani le Vu Nere saranno in campo a Tortona, e la prossima settimana arriva un importantissimo doppio turno casalingo.
Un tour de force così è impegnativo per i giocatori, e spesso lo stato di forma delle squadre può cambiare repentinamente proprio a causa di qualche problema fisico. Lo dimostra Milano - che si è rialzata dopo 9 sconfitte in fila - o il Fenerbahce che fino a un mese fa era praticamente imbattibile e ora ha perso cinque partite consecutive.
La Virtus nell’ultima settimana è andata davvero sulle montagne russe. Due partite strepitose (Fenerbahce e Barcellona) e in mezzo la brutta prova con Milano. Avere un roster lungo aiuta a gestire i momenti di difficoltà, ma anche ad essere più continui. La Virtus ce l’ha, ma solo a metà. E’ lunghissima come esterni e corta sui lunghi, come Scariolo ha affermato più volte. Per questo motivo i problemi di Hackett possono essere affrontati meglio di quelli - appena risolti - di Ojeleye, tanto per fare un esempio. Un intervento mirato sul mercato potrebbe aiutare, ovviamente. Ma a quanto pare non sarà così. Come hanno spiegato Scariolo e Baraldi, la Segafredo resterà con il roster attuale, che a breve riavrà anche Awudu Abass.
Partite come quella di ieri dimostrano che la squadra può essere decisamente competitiva, anche se per avere la desiderata continuità servirebbe qualcosa in più sotto canestro.