Luca Baraldi è stato intervistato da e Corriere di Bologna e Resto del Carlino.
Un estratto delle sue parole.

La squadra ha dato la risposta che speravamo. Dopo la sconfitta di Sassari c'era preoccupazione, ma allo stesso tempo sapevamo chi è la nostra guida tecnica e di cosa sono capaci i nostri giocatori. Abbiamo fatto degli scivoloni, è vero, ma siamo anche quelli che hanno battuto Milano alla Final Eight di Coppa Italia. Va detto bravo a chi ha lavorato con la squadra, da Djordjevic e il suo staff a Paolo Ronci, che dopo Sassari hanno dedicato poche ore al sonno e molte al lavoro per fornire la motivazioni giuste ai nostri giocatori. Poi c'è stata una gradita sorpresa.
L'apporto così determinato e determinante dei nostri tifosi. Ci sono stati al fianco tutta la stagione, mercoledì mi ha impressionato la forza, il calore e la determinazione con la quale ci hanno spinto a ondate durante la partita. Se siamo alla Final Four un pezzo di merito lo hanno sicuramente loro.


La scelta di Djordjevic finora sembra aver pagato. Abbiamo preso un grande allenatore perché sa fare delle scelte e le sa interpretare. Il suo valore è molto importante per sviluppare un progetto con le ambizioni che la Virtus merita. Raggiungendo la Final Four non abbiamo ancora vinto niente e il nostro obiettivo è quello di vincere, però abbiamo fatto un bel salto in termini di prestigio. Ho ricevuto tante telefonate da club italiani e stranieri.

Ci si aspetta una svolta anche in campionato? Mercoledì sera i giocatori si sono incastrati da soli. Hanno fatto vedere di cosa sono capaci, hanno alzato loro l'asticella. Con lo spirito di questa partita ne perdiamo poche da qui a fine regular season.

Per il futuro si valuta il ritorno all'Unipol Arena? In questa fase non credo ci siano grandi margini per spostarsi dal PalaDozza. L'Unipol Arena, dove la Virtus ha ottenuto grandi soddisfazioni, è diventato un grande contenitore per la gestione di eventi dello spettacolo e ha una serie di date già occupate che impattano negativamente sull'attività di una società. Abbiamo anche sviluppato delle analisi e le stiamo sviluppando, ma c'è un grosso limite: se facciamo più abbonati della capienza del PalaDozz, poi non sappiamo dove andare se dobbiamo spostarci dalla Unipol Arena. L'unica strada è quella di sviluppare l'impiantistica.

A Bologna servirebbe un nuovo impianto? Abbiamo girato tutta Europa e visto palasport da 8 a 15 mila posti. È un tema sul quale Bologna deve confrontarsi, noi stiamo già sostenendo la società sportiva. Come abbiamo sempre detto, in prospettiva la possibilità di un nuovo contenitore è presa in considerazione, ma oggi è un'ipotesi molto in divenire.
Lo costruireste voi? Noi non facciamo i costruttori, noi facciamo caffè. Se trovassimo partnership importanti potremmo anche noi esserne coinvolti, ma non come soggetti trainanti o leader.

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