Matteo Fantinelli, dopo il rinnovo del contratto, è stato intervistato da Damiano Montanari su Stadio.
Un estratto delle sue parole.

Come procede il recupero? Abbastanza bene. Stiamo rispettando i tempi stabiliti, per cui dovrei riuscire ad allenarmi con la squadra da metà settembre. L'esordio a Pesaro? L'obiettivo è esserci, anche se è ancora prematuro dirlo con certezza. Fisicamente sto bene e posso fare tutto. Dopo quattro mesi di inattività avrò bisogno di un po' di tempo per riprendere confidenza con il campo. Il rammarico è non potere arrivare alla stagione del mio esordio in A come avrei voluto.

Ora si sente finalmente un giocatore da serie A? In realtà io sono sempre lo stesso. La mia era scaramanzia: parlare di Serie A in un anno in cui la promozione è il grande obiettivo della società non avrebbe portato bene. Per la prossima stagione non ho alcuna pretesa di minutaggio: che io giochi 1 o 30 minuti non farà differenza. Se servirà per vincere, andrà bene anche stare in panchina.

Dividerà la regia con Stipcevic. Sto conoscendo Rok in questi giorni di ritiro. Tra noi si è creato subito un ottimo rapporto. E' un ragazzo super e un grande professionista con molta esperienza alle spalle. Uno come me, che viene dalla A2, può imparare tanto da Rok.
Dualismo? Assolutamente no. Siamo due giocatori talmente diversi che ogni partita sarà una storia a sé. Giocherà più minuti chi sarà più utile in un certo contesto.


Il derby? Ne ho già giocati diversi quando ero nel settore giovanile della Fortitudo e il mio bilancio è in attivo. Sulla carta la Virtus e Milano dovrebbero disputare un campionato diverso dalle altre squadre. Scenderemo sul parquet sapendo di affrontare i primi della classe. In un derby può succedere di tutto.

L'arrivo di Aradori? Ne sono contentissimo. In carriera non ho mai giocato con un italiano così forte».

Lei sogna di arrivare in Nazionale? Adesso penso a giocare in Serie A. Poi vedremo. La maggior parte dei miei sogni si sono già realizzati.

( Foto Fabio Pozzati / ebasket.it )

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