FORTITUDO, IL PUNTO AL 15 LUGLIO
Storie come amici perduti che cambiano strada se li saluti. Anche Esposito come Myers, e vai te a capire cosa ci sia stato davvero dietro. Perchè la faccenda Myers è stata concreta: lunghi giorni di trattative, coperte tirate da una parte e dall'altra, e se si ragiona in maniera filosocietaria è stato lui a chiedere troppo, altrimenti è stata la società a mettergli troppi paletti e imposizioni dall'alto. Su Esposito, dato per impossibile fino al pomeriggio del 13, fatto la sera del 13 (ma chi lo avrebbe potuto annunciare, se ora in Fortitudo non c'è nemmeno un addetto stampa?) e di nuovo impossibile in tarda mattinata del 14, forse è nato tutto da fonti non del tutto regolari e non del tutto disinteressate. Forse la verità è stata quella di questioni esterne che hanno coinvolto anche il Diablo cercando, anche con qualche riga commissionata qua e là, di spingerlo ad un qualcosa che non è mai stata nelle sue intenzioni. Vabbè, lezione imparata. Ma se per Myers si può parlare di fumata nera delle trattative, forse su Esposito non c'è nemmeno stata la fumata nera, perchè è mancato il cerino iniziale.
E allora si riparta daccapo, per un 15 luglio dove la Fortitudo, al netto delle dichiarazioni contro gufi e avvoltoi, aspetta le decisioni sul proprio futuro ipotizzando che tutto andrà bene - se fosse un -3, come qualche suggerimento pessimista suggerisce, ci sarebbe da pensare che sarà andata bene, ricordando i tempi del Faraone - e non ancora nulla che possa far pensare ad una costruzione dirigenziale e agonistica per la prossima stagione. Niente presidente, nessuna dirigenza (per essere chiari, irreale un rientro di Pavani, pronto a scollinare l'Appennino, pare), nessun allenatore, nessun giocatore. Ci sarebbe da mettere un annuncio da qualche parte per vagliare i candidati: i nomi a galla oggi sono quelli degli amati ex Alex Finelli e Luca Dalmonte, nonchè di Marco Sodini. Con Dalmonte che, dopo le mai nascoste de-preferenze su alcuni giocatori, chiuderebbe la porta alle permanenze degli italici reduci dalla sua esperienza del 2021. Ma prima di sapere dove giocheranno Fantinelli e Aradori, prima di sapere chi allenerà, è possibile capire quale sia il progetto dirigenziale della Fortitudo che verrà?
(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)
E allora si riparta daccapo, per un 15 luglio dove la Fortitudo, al netto delle dichiarazioni contro gufi e avvoltoi, aspetta le decisioni sul proprio futuro ipotizzando che tutto andrà bene - se fosse un -3, come qualche suggerimento pessimista suggerisce, ci sarebbe da pensare che sarà andata bene, ricordando i tempi del Faraone - e non ancora nulla che possa far pensare ad una costruzione dirigenziale e agonistica per la prossima stagione. Niente presidente, nessuna dirigenza (per essere chiari, irreale un rientro di Pavani, pronto a scollinare l'Appennino, pare), nessun allenatore, nessun giocatore. Ci sarebbe da mettere un annuncio da qualche parte per vagliare i candidati: i nomi a galla oggi sono quelli degli amati ex Alex Finelli e Luca Dalmonte, nonchè di Marco Sodini. Con Dalmonte che, dopo le mai nascoste de-preferenze su alcuni giocatori, chiuderebbe la porta alle permanenze degli italici reduci dalla sua esperienza del 2021. Ma prima di sapere dove giocheranno Fantinelli e Aradori, prima di sapere chi allenerà, è possibile capire quale sia il progetto dirigenziale della Fortitudo che verrà?
(Foto Valentino Orsini - Fortitudo Pallacanestro 103)