Finisce 68-65 per la Camst Ozzano questa prima partita del campionato di B1, e vernice ufficiale della Virtus 1934. E' l'inizio della fine dell'estate in cui e' stato preso a picconate il felsinocentrismo dell'italbasket, e nella quale il tifoso V si e' sentito come la massaia nella pubblicita' del detersivo. "Vuoi darmi il tuo fustone in cambo di questi due fustini?". Caos, confusione, fidejussioni, bond veri falsi e fotocopiati, magistrati, tribunali, io-i-soldi-li-ho-ma-non-te-li-faccio-vedere: e' successo di tutto. Alla fine dalla diaspora sono uscite due realta', per ora. Questa e' una: DNA Virtus si proclama alla presentazione, dead men walking li chiamano i detrattori. Con molto dello staff tecnico della Virtus DOC, e un gruppo di giocatori trovati all'ultima curva ("abbiamo scelto trentaduesimi su trentadue", dira' Consolini). Pochi giorni per presentarsi reciprocamente, e il via in un derby dove sono state richiamate immagini anni '50 di scontri tra il vecchio Gira e la vecchia Virtus.

Invece, a leggere la cronaca del match, si vede un Bucci che ne mette tante e un Di Vincenzo sulla panchina avversaria. Qualcuno ci ha rimandati indietro nel tempo, a quando si giocavano derby tra le ultime V porelliane e F gambiniane? No. E' solamente che il Dottor Sottile ha telefonato al suo ex giocatore George Bucci, e si e' fatto mandare ad Ozzano il figlioletto Ryan. 22 punti all'esordio, numeri incredibili, e siamo solo alla prima.

In un palazzo dello sport pieno come un uovo, agli ordini di due arbitri che sembrano la copia dei Right Said Fred, i tifosi ozzanesi prendono un po' in giro la V34 ("avevate Danilovic e Nesterovic, ora siete qui in serie B"), ma non ci sono gruppi ne' di tifosi ne' di contestatori di questa creatura. E allora veniamo alla partita. Dura, spigolosa, con difese prevalenti sugli attacchi, e qualche lieta sorpresa da entrambe le parti. Per esempio, i giovani lunghi Rinaldi e Fiasco molto meglio degli starters Alberti e Cantarello (una trentina di anni in meno). Del Buccino si e' gia' detto. Si puo' dire allora di una V34 che non patisce piu' di tanto l'ovvio ritardo di preparazione. Comincia molto bene quando le bordate da fuori di Benzi e Angiolini fanno ciuf e portano i bianconeri sul 17-8, ma si inceppa quando si cerca di mettere la palla in area. Dall'altra parte, c'e' Bucci che si presenta al pubblico con balzi e canestri dai 5 metri che sembrano clonati dal babbo. 19-16 V a fine quarto.

Secondo quarto dove Ozzano continua il trend del primo, trova punti da tutti, e mette la freccia. 25-19. Quindi Berdini perde la testa cercando di lanciare la medesima contro Angiolini: gesto inspiegabile ed espulsione. La partita continua con vantaggio ozzanese monetizzando dalla lunetta, mentre Consolini vede i suoi affrontare la 1-3-1 segnando un cesto fortunoso con Fiasco ma poco altro. 31-25 Ozzano, poi 6-0 virtustrentaquattrino - come dire altrimenti? - coronato da tripla di Pilutti mentre di la' Basei si scaviglia. 31-31 al the'.

Terzo quarto che, come il primo, comincia bene per gli ospiti. Fiasco comincia a prendere le misure con la pallacanestro, 40-33. Ma altro controparziale casalingo, con Bucci sempre sugli scudi. 46-40 Camst, Di Vincenzo mischia uomo e 1-3-1 e chiude il terzo quarto avanti 50-49.

Continua l'equilibrio nell'ultimo quarto, con il giovane Rinaldi a fare bottino sotto canestro, e Cotugno a sbucare dal nulla per 5 punti in acrobazia che sembrano portare la partita su binari V34. 63-59. Ma ancora Rinaldi e una tripla di Agostini risorpassano. Liberi di Perego, Bucci sbaglia, Fiasco sfonda, Palmieri fa 2/2, Cotugno abusa del piede perno e fa passi, altro 2/2 dalla linea di Palmieri, Angiolini cerca il supplementare da 3 ma trova solo ferro. Vince Ozzano, e la valutazione finale dice 90-51.

Il mondo Virtus continua a cercare il suo centro di gravita' permanente. Consolini e i suoi ragazzi si presenteranno al pubblico del Paladozza domenica prossima, alle 15, contro Argenta. Dopo tanta cronaca di altre cose, tornare a vedere l'essenza di questo sport (una palla che rimbalza su un parquet e viene lanciata a canestro da mani piu' o meno nobili) e' comunque una liberazione, chiunque ne sia protagonista.

2 APRILE, IL GIORNO DELLA FORTITUDO VITTORIOSA A REGGIO EMILIA E DI TEO ALIBEGOVIC
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